Economia

Il sistema Brescia tiene: in tre mesi si è arricchito di 686 imprese

In totale sono 118.986, di cui 33.418 artigiane. Crescono i servizi, calano costruzioni e manifattura
Il settore delle costruzioni registra il segno negativo dopo due anni di trend positivo © www.giornaledibrescia.it
Il settore delle costruzioni registra il segno negativo dopo due anni di trend positivo © www.giornaledibrescia.it
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Il sistema bresciano delle imprese resiste. Fra aprile e giugno è cresciuto di 686 unità (+0,6% rispetto ai primi tre mesi dell’anno), un dato in linea con quello lombardo e leggermente superiore a quello nazionale (+0,5%). Nel Registro della Camera di Commercio sono iscritte 118.986 unità produttive. Crescono le imprese che parlano straniero (+1,1%, rappresentano il 12,5% del totale), sono stabili quelle femminili (-0,1%, sono 24.570 pari al 20,6%), calano di poco quelle giovanili (-0,9%, in tutto 9.758, valgono l’8,2% del totale). Sono alcuni dei dati riferiti al secondo trimestre del 2023 elaborati dal Servizio studi della Camera di Commercio, che «confermano il trend di sostanziale tenuta del tessuto imprenditoriale bresciano», commenta il presidente Roberto Saccone.

Vivace

La nostra economia, dunque, continua a dimostrarsi vivace e resiliente alla crisi. Da aprile a giugno sono state avviate 1.674 imprese (-3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), contro le 988 cancellate (-1,9%): un saldo positivo di 686 unità. In sostanza, rispetto al secondo trimestre del 2022, si registra un leggerissimo calo dello 0,5%. La crescita più significativa riguarda il settore dei servizi (che riunisce il 32,4% delle imprese bresciane): +1,5%. In particolare aumentano le attività professionali, scientifiche e tecniche secondo un trend avviato negli ultimi anni (+298, vale a dire +4,5%); quelle assicurative (+90 unità, +2,7%); i servizi di informazione e comunicazione (+40 imprese, +1,4%); trasporto e magazzinaggio (42 unità, +1,5%).

Costruzioni

La ricerca conferma il calo dell’attività manifatturiera (-1,7%), su cui pesa la flessione della componente artigiana (-160 imprese, -1,9%); allo stesso modo scendono le imprese del commercio (-1,9%) e dell’agricoltura (-0,9%). Anche il settore delle costruzioni deve registrare il segno negativo dopo due anni di trend positivo. Il secondo trimestre 2023 si è chiuso con -1,3% (il saldo negativo è di 242 attività). Le imprese edili, comunque, restano al di sopra dei livelli pre Covid (sono 18.364, di cui 12.936 artigiane). In leggero calo (38 unità) è anche il settore della ristorazione (-0,4%, gli esercizi ora sono 9.049).

Artigianato

Rispetto al secondo trimestre del 2022 le imprese artigiane sono diminuite dello 0,9%. Quelle iscritte al Registro sono 33.418. Il saldo da aprile a giugno è positivo di 201 unità (591 nuove iscrizioni, 390 cessazioni). Quanto alla veste giuridica, sono in espansione le società di capitale (+0,8%).

«Il dato - fa sapere il Servizio studi della Camera di Commercio - conferma il processo strutturale in corso da diversi anni che vede la progressiva sostituzione delle forme organizzative più semplici come le ditte individuali (-1,1%) e le società di persone (-1,6%)». Si scelgono forme di governo più solide. Una tendenza nazionale, che nel Bresciano è però più marcata: le società di capitale sono il 33% del totale, due punti in più del dato italiano. 

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