Il segretario della Cisl a Cgil e Uil: «Offensivo usare le morti sul lavoro per fare politica»
La «Triplice» è rimasta senza una gamba. Ieri, all’assemblea provinciale dei delegati Cisl, che si sono riuniti al Centro Fiera per fare il punto sulla sicurezza nel mondo del lavoro, Alberto Pluda, segretario generale Cisl di Brescia, si è smarcato dagli storici compagni di viaggio, criticando la Uil e la Cgil, accusate di usare il tema della sicurezza in maniera strumentale.
Facendo riferimento al recente sciopero organizzato da Cgil e Uil, Pluda ha ricordato i temi affrontati da Landini, segretario generale della Cgil: «Il diritto di manifestare degli studenti; il governo e la destra che vogliono costruire un regime; l’occupazione della Rai; i fatti di Gaza». Per la Uil, invece, Bombardieri ha chiesto «zero morti sul lavoro, basta precarietà, fisco equo e rilancio della sanità pubblica».
Fatico a comprendere, ha chiosato Pluda, «cosa c’entrano la libertà dell’informazione, la sanità pubblica, il fisco equo e le proteste anti israeliane con l’impegno per la sicurezza sul lavoro. Trovo offensivo che i morti sul lavoro vengano usati per le aspirazioni politiche di un leader sindacale che si candida come federatore del malcontento».
Il programma
Pluda ha poi tracciato la strada da percorrere: «Non bastano le proteste nate su un’onda emotiva: non ci si può mettere la coscienza a posto con uno sciopero di 4 ore. Però, al di là delle polemiche restiamo convinti che servano unità e coesione nazionale: tutti devono remare nella stessa direzione».
Serve una strategia complessiva: «Abbiamo bisogno di più controlli e vigilanza (ricordo che il governo ha reso operative 466 assunzioni di nuovi ispettori; ad esse si aggiungono altre 300 nuove assunzioni). Abbiamo bisogno di portare nelle scuole il tema della sicurezza sul lavoro, di formazione, di meccanismi premiali e sanzionatori. Ricordo che la patente a punti è una proposta della Cisl, già sperimentata nell’edilizia. Quella proposta l’abbiamo recuperata e rilanciata: il governo è disponibile ad attivarla».
Non credo, ha concluso Pluda, «sia utile l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. A me questa sembra rassegnazione: vogliamo che si faccia prevenzione, che non ci sia più nessuno che debba morire sul lavoro».
Al convegno sono intervenuti anche Vincenzo Perna, dell’Ispettorato territoriale del lavoro: «C’è carenza di ispettori - ha detto -. Su 160 posti previsti, ne sono operativi 50». Claudio Sileo di Ats Brescia, invece, ha ricordato un dato drammatico: «Nei primi 3 mesi dell’anno, in Lombardia ci sono stati 12 morti sul lavoro, 6 dei quali a Brescia…». Sono intervenuti anche Paolo Tosini ed Elena De Simone, che hanno portato la testimonianza di due lavoratori, ed alcuni studenti del Don Milani di Montichiari, che hanno presentato un bel cortometraggio realizzato come strumento di sensibilizzazione in merito alla sicurezza sul lavoro.
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