Il Pnrr al centro dell'assemblea di Confindustria Brescia
«Nel disastro del Covid, specialmente nel territorio bresciano, siamo ripartiti con la quinta marcia inserita. Qui c’è grande positività». Le parole di Franco Gussalli Beretta sono un manifesto alla sessione pubblica dell’assemblea generale di Confindustria Brescia, in programma a Pisogne, nell’area ex Ala. «Serve essere pratici per dare corpo ai progetti del Pnrr» ha sollecitato il leader degli industriali bresciani dal palco costruito ad hoc nei capannoni in fase di recupero da parte della Comisa. Non a caso la giornata di lavori si è sviluppata intorno all’appello «Mobilitiamoci».
«Riteniamo che i progetti del Pnrr – ha aggiunto Beretta – debbano servire per il rilancio del tessuto industriale, ma devono avere anche ricadute sul sociale. Stiamo lavorando sul capitale umano, sulla ricerca e l’innovazione. Quindi servono più laboratori, i ragazzi è giusto che imparino la didattica ma devono stare di più sulla praticità. Il tema del digitale e della sostenibilità vanno affrontati e non possiamo fermarci. I fondi del Pnrr devono essere indirizzati in questa direzione».
Parole a cui hanno fatto eco quelle pronunciate dal presidente nazionale di Confindustria, Carlo Bonomi, presente all’appuntamento di Pisogne. «Nessuno degli imprenditori italiani vuole andare all’estero. Noi amiamo i nostri territori e non abbiamo nessun interessa a delocalizzare. Allora – ha raccomandato Bonomi – serve una battaglia forte sulla riduzione del cuneo fiscale nella legge di Bilancio. Bisogna mettere più soldi in tasca agli italiani e ridurre le tasse».
Una richiesta a cui ha replicato il ministro agli Affari Regionali Mariastella Gelmini: «La legge di Bilancio non deve essere un assalto alla diligenza, ma deve presentare proposte strutturali, come ad esempio il taglio del costo lavoro». Con una puntualizzazione: «Il mio partito – ha evidenziato la ministra bresciana di Forza Italia – non ha fatto di Quota 100 una sua bandiera, ed è stata usata meno del previsto. Ma la flessibilità non la possiamo azzerare». Gelmini non ha nascosto quindi la sua preferenza per gli investimenti «in formazione: faremo un buon servizio al paese se metteremo al centro il tema del lavoro, favorendo l’occupabilità di giovani e donne», magari agevolando «una sinergia tra formazione, imprese e Its».
L’intesa tra industriali ed Esecutivo, comunque, è già buona. «Oggi assistiamo a qualcosa di nuovo – ha ammesso il presidente Bonomi -. Finalmente abbiamo un Governo con cui ci si confronta. Non è una questione di corporativismo – ha aggiunto perché fare gli interessi delle aziende significa fare gli interessi del Paese. Il Governo deve fare gli interessi di tutti e deve ascoltare, ed è quello che sta facendo. Il presidente Draghi ha compreso che solo mettendoci tutti insieme riusciremo a uscire dalla situazione di crisi in cui ci troviamo». In tal senso conferme le ha date anche la ministra Gelmini:«“Quello che mi auguro è che il metodo introdotto da questo governo, la capacità delle forze politiche di affrontare la pandemia, non sia una parentesi. Il tempo dei populismi e delle contrapposizioni sono finiti, hanno stancato. Oggi tiriamo il fiato rispetto al Covid, ma la situazione economica è difficile: la politica deve affrontare una sfida di cambiamento per il bene del Paese».
Se questo è l’obiettivo, inevitabilmente l’innovazione si rivelerà uno strumento indispensabile. In qualsiasi ambito di applicazione, a partire da quello dell’energia. «Oggi in Europa la situazione è complessa, ma poi affrontiamo questo inizio di inverno da una posizione di forza dal punto di vista della sicurezza energetica – ha spiegato l’amministratore delegato di Snam, Marco Alverà -. Con molte aziende – ha svelato il top manager – stiamo lavorando all’idrogeno. Abbiamo circa 150 richieste di progetto da parte degli imprenditori». Per Alverà è imprescindibile «mantenere un approccio di neutralità tecnologica: crediamo nel metano, nel gas, nell’idrogeno, nel biometano, anche nell’elettrificazione». E per questo motivo bisogna «per i territori, puntare sulle eccellenze. Dobbiamo immaginare una transizione che crea nuove opportunità, nuovi posti di lavoro e che alla fine ci dà una energia meno costosa rispetto a prima e rispetto ai nostri competitor».
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