Il Meeting Immobiliare torna nel 2019 a Villa Fenaroli
Meeting Immobiliare 2019. Dopo lo straordinario successo dell'ultima edizione, stiamo preparando la nuova edizione del grande evento in programma il 9 e 10 febbraio a Villa Fenaroli di Rezzato. E oggi più di ieri ci sono ottime ragioni che fanno pensare al Meeting come un’occasione imperdibile per espositori e visitatori, quindi potenziali acquirenti. Queste ragioni sono dettate dall’andamento del mercato e dalle opportunità che abbiamo riassunto nel tema di quest'anno: «Mattone, l’investimento che non crolla».
Guardiamo quindi al mercato immobiliare che quest’anno in Italia si chiuderà con un ulteriore incremento delle compravendite (+5,6% per un totale di 572.752 passaggi di proprietà). È quanto emerge dall’osservatorio immobiliare pubblicato da Nomisma che se da una parte vede un andamento dinamico per il settore, dall’altro teme ripercussioni dall’aumento delle tensioni finanziarie dettata dalla contrapposizione fra Governo italiano e Commissione Ue. Ma attenzione però: questo stato di apparente incertezza può essere letto come un vantaggio, un motivo in più per pensare al mattone sia come prima casa, sia come motivo di investimento o «piacere» (la seconda casa destinata alle vacanze ad esempio.
Esaminiamo la ciclicità del mercato. Nel periodo 1993-1999 i prezzi hanno iniziato a scendere passano da una media nazionale (sul nuovo) di oltre duemila euro a 1.588 con una flessione media dei prezzi vicina al 20 per cento. Si apre quindi una seconda fase dal 2000 al 2007 nella quale il mercato ha fatto un vero e proprio «boom», non solo recuperando la perdita dei sei anni precedenti, ma andando ben oltre sfiorando una crescita del 33 per cento. Il periodo successivo compreso fra il 2008 e il 2015 vede una flessione dei prezzi determinata anche dalla crisi globale partita dagli Usa.
Un periodo che non dimenticheremo facilmente passato sotto il nomignolo dello «scandalo subprime», ovvero prestiti ad alto rischio finanziario da parte degli istituti di credito in favore di clienti a forte rischio debitorio, considerati da molti analisti come fenomeni di eccessiva speculazione finanziaria. E veniamo all’oggi che prende le mosse dal 2016: le attività sono in ripresa e stanno cercando di invertire la tendenza ribassista del post-crisi, il che lascia scorgere qualche segnale di recupero. La discesa dei prezzi in alcuni aree si è già fermata. Si preannuncia quindi una possibile fase rialzista. Un fenomeno che si nota anche nei Comuni di modeste dimensioni.
Dall’ultima indagine sulle famiglie condotta da Nomisma nel corso del 2018 risulta come il 15,4% delle manifestazioni di interesse all’acquisto dell’abitazione risulti motivato da scelte di investimento riguardando circa 400 mila famiglie; nel 2017 tale componente pesava per appena il 6,1%. Questo aumento di domanda è spinto dalla migliore convenienza economica (spesso solo percepita) del mercato immobiliare e dalla mancanza di valide opportunità di investimento alternativo. Un'ulteriore dimostrazione del fatto che il mercato del mattone sia più tonico e che l'investimento sia oggi più conveniente di ieri è dimostrato anche dall'andamento dei canoni di locazione che, per il quarto anno consecutivo, salgono (+3,1%) verso i livelli pre-crisi di 10 anni fa, con prezzi medi mensili inferiori del solo 5,8% rispetto ai valori del 2009 (641 euro). In molti capoluoghi, inoltre, si stanno restringendo i tempi di vendita e di locazione.
E veniamo ora più ai fatti nostri, cioè al locale. Per farlo ripercorriamo quanto recentemente detto durante la presentazione del Listino dei valori degli immobili, per Brescia e provincia, relativo al periodo aprile - ottobre 2018, (arricchito dall'analisi dei valori 2008 - 2018) frutto della sinergia tra ProBrixia, azienda speciale della Camera di Commercio presieduta da Giovanna Prandini, Borsa Immobiliare e Comitato di Listino. Anche per il Listino bresciano i valori degli immobili restano stabili, con timidi segnali di rialzo e con l'andamento in crescita delle compravendite. E c’è anche la conferma del rafforzamento dell'interesse per la ricerca della seconda casa come investimento, in particolare nelle zone turistiche, laghi e alta Valle Camonica, ma pure in città.
Il numero delle vendite ha superato quello del periodo pre crisi e nella parte finale del 2018 finalmente si è notata una risalita dei valori. Nel primo semestre 2018, le transazioni del residenziale hanno segnato una buona crescita, del più 3% rispetto al corrispondente del 2017. E molto dinamiche sono le variazioni tra secondo e primo trimestre 2018, con un più 24,4% nel Bresciano. E la variazione congiunturale, nel raffronto tra II e I trimestre 2018, indica a Brescia città un’accelerazione delle transazioni del +12,3%.
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