Il made in Brescia brilla nel mondo: record delle esportazioni
Di fronte a tendenze protezionistiche da parte delle maggiori economie mondiali e nel bel mezzo di guerre commerciali tra i principali player del mercato, la locomotiva bresciana riporta un nuovo primato delle esportazioni. «Nel secondo trimestre 2018, l’export è aumentato dell’8,5% in termini congiunturali - conferma una nota diffusa dall’Associacizione industriale bresciana e dalla Camera di commercio cittadina -. Rispetto al secondo trimestre del 2017 - aggiungono -, le vendite all’estero, che in valore assoluto ammontano a 4.478 milioni di euro (nuovo record su base trimestrale), crescono del 9,1%».
Nel periodo gennaio-giugno 2018, rispetto al primo semestre del 2017, la tendenza positiva delle esportazioni (+9,1 %) è superiore a quella rilevata sia in Lombardia (+6,1%) sia in Italia (+3,7%). Anche il valore dei primi sei mesi (8,6 miliardi, contro i 15,78 miliardi dell’intero 2017) è il più alto della serie storica. Uno dei fattori quindi che ha permesso al nostro tessuto produttivo di intraprendere la via della ripresa, dopo la grande crisi scoppiata dieci anni fa, è senza dubbio nella quota di esportazioni, cresciute costantemente dal 2017 a oggi.
Da inizio anno, è aumentato sensibilmente l’export del made in Brescia verso Brasile (+62,2%), Stati Uniti (+18,9%), Paesi Bassi (+18,6%), Belgio (+18,1%) e Germania (+12,5%). In termini di aree geografiche spiccano peraltro dall’analisi realizzata dall’ufficio Studi e ricerce di Aib e dal servizio Studi della Camera di Commercio,le dinamiche positive dell’Unione europea a 28 (+11,3%) e dei Paesi europei non Ue (+7,2%). Negativa la dinamica dell’Africa (-5,3%), frenata dal -19,9% delle vendite verso l’Algeria. Tra i settori, invece, su base tendenziale i più dinamici sono: apparecchi elettrici (+17,2%), metalli di base e prodotti in metallo (+15,2%), computer, apparecchi elettronici e ottici (11,1%), sostanze e prodotti chimici (9,8%), articoli in gomma e materie plastiche (+7,9%). Una diminuzione delle esportazioni ha riguarda solo il comparto dei prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (-11,0%).
Per quanto riguarda le importazioni, sono aumentate quelle di apparecchi elettrici (+30,9%), prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (+23,6%), macchinari ed apparecchi (15,1%), legno e prodotti in legno, carta e stampa (+12,6%), metalli di base e prodotti in metallo (+9,9%). Risultano invece in calo gli acquisti nel settore prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-4,8%). Dal punto di vista territoriale, infine, sono aumentate importazioni da Brasile (+59,9%), Russia (+41,1%), Algeria (+39,4%), Regno Unito (+22,3%) e Spagna (+21,3%). I dati diffusi da Associazione industriale bresciana e Camera di commercio di Brescia sono in linea con quelli elaborati dall’ufficio studi di Apindustria.
«Numeri da salutare con soddisfazione - afferma Alessandro Orizio, vicepresidente di Apindustria con delega all’internazionalizzazione -, soprattutto quelli relativi alle esportazioni in Germania e negli Stati Uniti. Le imprese esportatrici bresciane si confermano molto forti nei mercati tradizionali, un po’ meno verso l'Asia e resta il problema dei rapporti con la Cina, Paese col quale rimane forte il disavanzo commerciale. Una questione che riguarda molte nostre imprese manifatturiere».
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