Economia

Il gruppo valtrumplino Migal passa al fondo Equinox

Obiettivo crescere: la famiglia Mingotti resta alla guida con il 40% del capitale sociale della società
Lo stabilimento della Migal di Marcheno
Lo stabilimento della Migal di Marcheno
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L’imperativo è crescere. Rafforzare il capitale, conquistare quote di mercato, tenendo testa alla concorrenza delle multinazionali. È principalmente questo il senso dell’operazione che ha visto passare di mano la maggioranza del gruppo valtrumplino Migal a Equinox, fondo di private equity lussemburghese con base in Italia che investe in società con approccio fortemente industriale.

La Migal della famiglia Mingotti nasce a Marcheno negli anni Settanta come azienda per la costruzione di stampi per la forgiatura a caldo. Realtà dinamica, che si impone sul mercato grazie anche ad una serie di acquisizioni (fanno parte del gruppo anche la Metal Technology srl, la Zucchetti Mario spa, la Mecwor, la Strambini e Borioni e la Metal Finiture) che portano l’azienda ad avere il controllo dell’intero processo produttivo di lavorazione di materiali non ferrosi: dal design allo sviluppo prodotti, dalla forgiatura alla fusione, dalle lavorazioni meccaniche al trattamento delle superfici.

Oggi Migal può contare su tre principali stabilimenti produttivi e circa 270 dipendenti; un fatturato di circa 100 milioni, realizzato per il 60% sui mercati esteri, in particolare in Francia e in Germania; un Ebitda del 15% circa.

Una eccellenza imprenditoriale italiana sulla quale - secondo indiscrezioni - avevano messo gli occhi molti player strategici internazionali: dagli olandesi di Bons &Evers Holding agli americani di Marmon Group e di Mueller Industries, ma anche i francesi di Chequers Capital ed gli inglesi di Sterling Square One Equity Partners.

A vincere il cosidetto «beauty contest» è stato invece il fondo Equinox III (gestito da Equinox) che a fine operazione avrà il 60% della società, mentre il 40% resta nelle mani della famiglia Mingotti che resterà alla guida dell’azienda. In particolare il ceo, Luca Mingotti avrà la responsabilità per le strategie e la gestione, comprese le politiche di acquisto delle materie prime; mentre Alessandro e Giorgio Mingotti continueranno a ricoprire rispettivamente il ruolo di general manager di Metal Technology e di general manager di Zucchetti Mario. Dopo il closing, Alessandro Mingotti sarà inoltre nominato presidente del gruppo.

«Migal è un caso di eccellenza imprenditoriale italiana, i suoi prodotti sono apprezzati da tutte le multinazioni di riferimento - dichiara il bresciano Angelo Facchinetti, partner di Equinox -. Questa operazione consentirà alla società di continuare a perseguire i suoi obiettivi di crescita su mercati importanti come Stati Uniti, Canada e Regno Unito, ma anche attraverso le linee esterne. Crediamo Migal possa diventare un polo aggregante per future acquisizioni». 

«L’apertura del capitale rappresenta un ulteriore passo per continuare sulla strada che abbiamo tracciato sin dall'inizio - ha aggiunto il Ceo di Migal, Luca Mingotti. - L'accordo con Equinox ci consentirà di poter sviluppare ulteriormente la nostra presenza nel mondo. L’obbiettivo è diventare un player sempre più competitivo: ci siamo dati importanti traguardi e abbiamo scelto di condividere questo progetto con Equinox perché crediamo nel suo approccio industriale e di business».

Nell’operazione Equinox è stato assistito da Shearman & Sterling, Gatti Pavesi Bianchi Ludovici e da PwC. Migal è assistito dallo studio Pedersoli, da Cp Advisors e Kpmg.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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