Economia

Il gruppo Aso punta verso la Cina in partnership con i tedeschi

Il gruppo Aso è pronto ad andare oltreoceano e punta verso la Cina in partnership con un gruppo tedesco del settore
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Il gruppo Aso è pronto ad andare oltreoceano e punta verso la Cina in partnership con un gruppo tedesco del settore che potrebbe chiudersi a giugno 2017

Lo sviluppo del gruppo, fondato da Aldo Artioli nel 1971 a Ospitaletto, «sicuramente passa per una crescita per linee interne, non abbiamo in previsione acquisizioni, mentre stiamo spingendo per implementare una partnership con dei colleghi tedeschi», spiega il ceo di Aso, Giuseppe Mercurelli, sottolineando che l'obiettivo è di «integrare la nostra gamma di offerta di prodotti con la loro e arrivare nel Far East, prima di tutto in Cina». 

Il partner in questione è «molto grande ed ha un'impiantisca molto ampia», aggiunge il ceo, che si «dice pronto» all'accordo, augurandosi di poterlo chiudere entro «giugno 2017». In una visione strategica di sviluppo verso l'estero può essere «fondamentale» anche il supporto di Sace e Simest, le società del gruppo Cdp specializzate nel sostegno all'internazionalizzazione delle imprese. Il loro appoggio, come partner finanziario, può essere funzionale «per operazioni strategiche», secondo Mercurelli, il quale «conta sullo sviluppo di un dialogo continuo». Da un lato, «ci serve Sace - spiega - per farci conoscere le policy internazionali per l'estero, dall'altro per sostenerci con strumenti di finanza strutturata per operazioni industriali in progetti strutturati». 

Il gruppo Aso ha perfezionato diverse operazioni con le controllate Sace: SaceBt ha supportato la partecipazione a gare d'appalto internazionali e l'esecuzione di forniture a breve termine, mentre, SacewFct ha concluso lo smobilizzo di crediti vantati dal gruppo. Produttore di acciai legati, speciali, inox e al carbonio, Aso Group negli ultimi cinque anni è cresciuto sia organicamente che per vie esterne, attraverso due acquisizioni strategiche: la Sps di Verona nel 2011 e la romena Cromsteel nel 2014. Oltre il 30% del fatturato è destinato all'export. 

Il gruppo ha chiuso il 2015 con un fatturato di circa 240 milioni di euro e si aspetta di chiudere il 2016 con un calo dei ricavi nella divisione siderurgica, intorno al 16%, mantenendo «le stesse marginalità dello scorso anno, facendo forse anche meglio», sostiene Mercurelli, e chiudendo l'esercizio in utile. La divisione meccanica galvanica (lavorazioni fini), in particolare lo stabilimento in Romania, «chiuderà con un forte utile».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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