Il futuro della sede bresciana è a rischio: agitazione in Iveco

I sindacati dei metalmeccanici, dopo un incontro con Cnh industrial, lanciano un allarme per il futuro degli stabilimenti di Brescia e Lecce, chiedendo al governo di intervenire. È stato dichiarato lo stato di agitazione in tutti gli stabilimenti, con un pacchetto di riferimento di otto ore di sciopero da effettuare nel mese di luglio. È quanto si legge in una nota congiunta di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr.
«Cnh industrial ha dichiarato di star riconsiderando la posizione e il piano industriale» per gli stabilimenti di Brescia e Lecce, indicano i sindacati, spiegando che «a Brescia, per cui sono stati programmati nuovi investimenti, e a Lecce, per cui nessuna riorganizzazione è stata prevista e anzi era stato immaginato un robusto incremento dei volumi, si registra una forte sofferenza dovuta al calo degli ordinativi, che sta spingendo addirittura la direzione aziendale a riconsiderare il piano industriale».
Per le sigle sindacali, «la presa di posizione aziendale è evidentemente molto grave poiché mette in discussione gli impegni presi con l'accordo quadro del 10 marzo e getta un'ombra sul futuro dello stabilimento di Brescia, con 2.000 dipendenti, e dello stabilimento di Lecce, con 700 dipendenti».
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