Economia

Il Covid-19 non frena i bresciani al lavoro sul ponte di Genova

Le soluzioni adottate per la sicurezza dei lavoratori della Cmm di Vezza d’Oglio e Brixia Cantieri di Artogne
Di notte. Uno scorcio del viadotto sul Polcevera
Di notte. Uno scorcio del viadotto sul Polcevera
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La pandemia di coronavirus non ferma le aziende bresciane impegnate nella ricostruzione del ponte di Genova, che nonostante l’emergenza sanitaria hanno continuato a lavorare per riconsegnare alla città ferita uno snodo strategico, da punto di vista viabilistico ma anche simbolico.

«Quando è scoppiata l’emergenza coronavirus ci siamo molto interrogati sul da farsi, perché se da un lato eravamo certi che la salute dei lavoratori fosse la priorità assoluta, dall’altro avevamo chiara coscienza del fatto che per la città di Genova la rinascita del ponte chiamava in causa la rinascita della città intera», spiega Gianmaria Rizzi, che con il fratello guida la Cmm Rizzi di Vezza D’Oglio, azienda camuna incaricata del montaggio e della posa delle parti metalliche del viadotto sul lato di levante.

«La decisione è stata supportata da un grosso senso di responsabilità, nel rispetto di tutti i parametri di sicurezza per i nostri lavoratori», gli fa eco il collega Dario Berlingheri, che invece guida la Brixia Cantieri di Artogne...

 

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