Il conto del Covid: «A Brescia a rischio 97mila posti di lavoro»
Una perdita di fatturato stimata al 20% nel peggiore dei casi. Con una ricaduta occupazionale pesantissima che potrebbe costare 97mila posti di lavoro, pari al 43% del totale.
Sono cifre da far tremare i polsi quelle che per Brescia emergono dallo studio realizzato da Cerved per Anci, l'Associazione nazionale dei Comuni italiani, in cui si monitora l'andamento di oltre 1.600 settori produttivi e circa 730.000 imprese e si quantifica l'impatto del Covid19 sul tessuto produttivo delle 93 città medie italiane in base a due scenari: uno soft di graduale e costante ripresa dell'economia dal secondo semestre 2020 e uno hard di persistenza della situazione emergenziale.
Potenza, Chieti e Campobasso sono le città medie italiane che in termini percentuali potrebbero risentire maggiormente delle conseguenze della pandemia da Covid19, a causa della sofferenza di settori fondamentali nella loro economia come l'automotive.
Al contrario, Latina, Imperia e Parma beneficeranno del buon andamento di settori cosiddetti anticiclici, quali il farmaceutico e l'agroalimentare, meno penalizzati dalla congiuntura.
In cifra assoluta, a registrare le perdite di fatturato più consistenti saranno Brescia, Verona e Bergamo, soggette a grossi contraccolpi anche sotto il profilo occupazionale, mentre Prato e altre città toscane soffriranno la forte incidenza di imprese in crisi di liquidità.
In particolare, secondo le stime più drammatiche, le città medie con maggiore presenza di imprese fortemente colpite dalla pandemia sono Potenza (56,5% del fatturato), Chieti (56%) e Campobasso (54,7%), dove pesa l'automotive, ma anche Biella (55,7%), Prato (53%), Massa Carrara (52,9%), Frosinone (48,5%), Brescia (48%), Modena (47,4%) e Terni (46,3%). Sul quadro generale economico, non limitato cioè ai tipi di produzione più direttamente colpiti, la ricaduta in termini di fatturato per Brescia si fermerebbe (si fa per dire) al 20,1%.
Considerando lo scenario soft, invece, i 10 capoluoghi che in percentuale quest'anno dovrebbero registrare le perdite maggiori sono dunque Chieti (-16,1%), Potenza (-15,9%), Campobasso (-15,8%), Pesaro Urbino (-15%), Aosta (-14,5%), Brescia e Arezzo (-14,3%), mentre in cifra assoluta le città in maggiore sofferenza saranno Brescia, Verona, Bergamo.
Un'altra chiave di lettura riguarda la ricaduta sull'occupazione, visto che sono oltre 2 milioni in Italia i lavoratori impiegati nei settori più impattati dal Covid. In questo caso sono Brescia e Modena le città che in percentuale rischiano di perdere il maggior numero di posti di lavoro. In termini assoluti, invece, come detto, le prime tre sono Brescia (97.000 lavoratori a rischio), Bergamo (92.000) e Vicenza (76.500).
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