Economia

Il «cartello del cartone ondulato»: 7 giorni per chiedere il risarcimento

La richiesta da depositare entro il 17 luglio: molte le pmi bresciane che hanno chiesto rimborso al giudice
Cartoni ondulati: sono passati cinque anni da quanto l'Antitrust multò le aziende del settore © www.giornaledibrescia.it
Cartoni ondulati: sono passati cinque anni da quanto l'Antitrust multò le aziende del settore © www.giornaledibrescia.it
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Per gli scatolifici e le aziende a vario titolo danneggiate dal «cartello degli ondulati» c’è poco più di una settimana di tempo per chiedere al giudice un risarcimento per le somme pagate indebitamente per l’acquisto di scatole e fogli di cartone. Il termine per avviare il procedimento di risarcimento privato scade il prossimo 17 luglio, a cinque anni esatti (era il 17 luglio 2019) dalla pubblicazione della decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) che condannava una trentina tra i principali produttori di ondulato. Sono alcune centinaia le aziende bresciane che, tra il 2024 ed il 2019, hanno pagato più del dovuto. Alcune hanno avviato il procedimento di rimborso per ottenere dai «cartellisti» fino al 20% di quanto pagato e recuperare i danni subiti.

Il caso

Ma andiamo con ordine. Nel luglio del 2019, dopo oltre due anni di indagini, l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato deliberò una sanzione di quasi 300 milioni nei confronti di una trentina di società (tra le quali anche 5 multinazionali) attive nel comparto della produzione di fogli e imballaggi in cartone ondulato. Tra queste c’era anche una azienda bresciana, Innova Group (Stabilimento di Caino) che si è sempre dichiarata estranea ai fatti, e l’associazione di categoria Gifco (Gruppo italiano fabbricanti cartone ondulato) colpevoli, secondo l’Antitrust, di aver creato un doppio cartello ostacolando la libera concorrenza a livello europeo: per condizionare i prezzi del cartone ondulato; e per i prezzi delle scatole.

L’impianto accusatorio dell’Agcm è stato negli anni confermato dal Tar del Lazio e dal Consiglio di Stato.

I due cartelli

Come detto sono due i livelli di business colpiti dal «cartello». Il primo è quello delle aziende che per 14 anni hanno acquistato rettangoli di cartone ondulato. In questo livello le aziende bresciane colpite sarebbero circa una dozzina: si tratta degli scatolifici della nostra provincia che dal 2024 al 2019 hanno acquistato «i fogli».

Il secondo livello è assai più vasto e complesso e comprende tutte quelle aziende che hanno acquistato imballaggi a prezzi «più alti» stabiliti dal «cartello». Sono, in particolare, le realtà della filiera agroalimentare che comprende produttori, industria, grande distribuzione e aziende del canale Horeca (i più colpiti sono i settori ortofrutta, prodotti freschi e lavorati, bevande, pesce, carni e pollame, formaggi). Ma a chiedere un risarcimento potrebbero essere anche le aziende del settore «non-food», che rappresenta circa il 40% del mercato di sbocco del cartone ondulato: come gli operatori dell’industria degli elettrodomestici, di quella metalmeccanica, farmaceutica, cosmetica, dell’igiene, così come il settore dell’edilizia.

Il rimborso

La tagliola della prescrizione per ottenere i risarcimenti sarà il prossimo 17 luglio. Alla richiesta dovranno essere allegate dettagliatamente tutte le fatture degli imballaggi acquistati dal 2004 al 2017. L’importo del sovrapprezzo pagato varia tra una cifra che va dal 10% al 20% (o più). A ciò si aggiungono altre voci di danno, come gli interessi maturati che potrebbero ammontare fino al 50% o più del sovrapprezzo pagato.

Anche le piccole aziende con poche decine di migliaia di euro all’anno di acquisti effettuati, proprio a causa della lunga durata del cartello (14 anni), possono facilmente ritrovarsi con danni superiori a 100 mila euro. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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