Il caldo stressa mucche, maiali e galline: produzione in calo
Il grande caldo di questi giorni si fa sentire anche nelle fattorie, dove le mucche stanno producendo fino al 15 per cento in meno di latte rispetto ai periodi normali, mentre aumenta il pericolo di aborti e il rischio complicanze per i vitellini appena nati. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti Lombardia sul territorio regionale.
Per le mucche, spiega la Coldiretti in una nota, il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. Nelle stalle sono quindi scattate le contromisure per combattere lo stress da afa: i ventilatori sono accesi, l'acqua fresca viene nebulizzata grazie ad apposite doccine e i pasti sono serviti nelle ore più fresche per invogliare gli animali a sfamarsi e scongiurare il pericolo disidratazione.
«Con l’arrivo del grande caldo – racconta Giuseppe Ruggeri 45 anni allevatore di Verolavecchia che, con 1500 vacche in lattazione, è il più grande produttore di latte della provincia – il calo di produzione è stato repentino, abbiamo toccato una perdita pari al 15%. Allunghiamo il tempo di raffrescamento delle bestie e stiamo attenti alla giusta razione alimentare, ma nonostante l’impegno le nostre mucche patiscono molto il caldo di questi giorni e riscontriamo una difficolta nella fase iniziale del parto perché gli animali sono molto stanchi e fisicamente debilitati».
La preoccupazione – continua Coldiretti – non riguarda solo la situazione attuale. «Se nel giro di breve le temperature non si placano – afferma Enrico Bettoni imprenditorie di Torbole Casaglia – la situazione potrebbe durare per molto tempo, i recuperi, in questi casi, sono molto lenti e l’emergenza di adesso si ripercuoterà sulla produzione anche nei prossimi giorni, è determinate la capacità imprenditoriale necessaria per creare le condizioni indispensabili per contenere il problema».
A soffrire sono anche i maiali, si precisa ancora nel comunicato stampa, che mangiano meno nonostante ventilatori, doccette e impianti di raffreddamento misti con acqua e aria, mentre si segnalano difficoltà anche nei pollai dove si sta registrando un calo di circa il 5 per cento nella deposizione delle uova.
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