Il 2023 della Lucchini Rs corre sulle rotaie con la spinta di 31 milioni di investimenti
Veloce sulle rotaie, veloce nei conti: Lucchini Rs (evoluzione nella storia della Società Giovanni Andrea Gregorini sorta – le origini risalgono al 1742 - sulla penisola che separa Lovere da Castro formatasi nel tempo con le sabbie di riporto del torrente Tinazzo) chiude un altro anno brillante, segno che Luigi Lucchini quando aveva rilevato dall’Ilva l’impianto aveva visto lontano.
Per la società di Lovere, che produce ruote per alta velocità ferroviaria e in Sudafrica per i treni minerari, nel 2023 ricavi netti consolidati in crescita dell’8,5% pari a 573,7 milioni (erano stati 528,7 milioni nel 2022) con il 74% proveniente da mercati esteri, utile 49,5 milioni (38 nel 2023) ed un ebitda – indicatore che evidenzia il reddito di un'azienda basato solo sulla sua gestione operativa, quindi senza considerare gli interessi, le imposte, il deprezzamento di beni e gli ammortamenti - cresciuto di oltre 20 milioni passando da 56,1 a 76,5.
Opportunità e debolezze
«Un anno non male - commenta il presidente Giuseppe Lucchini – speriamo di ripeterci: anche se quest’anno a fronte di prodotti ferroviari che non vanno male il forging sta mostrando debolezze» aggiungendo più nello specifico «Nei primi cinque mesi del 2024, il gruppo ha registrato una buona crescita dei ricavi rispetto allo stesso periodo del 2023. Tuttavia, l’andamento dei mercati e dei fattori macroeconomici nei prossimi mesi saranno determinanti per consolidare questa tendenza», non nasconde l’imprenditore. I dati finanziari della società del gruppo Lucchini ci dicono che la posizione finanziaria netta (che esprime la capacità dell’azienda di far fronte ai suoi debiti finanziari) è passata dal segno negativo di 19,5 milioni del 2022 al segno positivo di 22,8 milioni del 2023; il patrimonio netto è cresciuto da 525 a 572 milioni.
Il piano
Massicci gli investimenti: oltre trentuno milioni all’interno dei quali ci sono una nuova linea di lavorazione ruote, l’ampliamento - con affiancamento di Renovit - della produzione di energia di derivazione fotovoltaica e l’inizio della costruzione di una pressa da 7.000 tonnellate nello stabilimento di Lovere entrata a regime a marzo di quest’anno.
In Lucchini Poland - basata a Minsk Mazowiechi ad est di Varsavia - è stata completata invece la realizzazione di un nuovo capannone industriale e di una nuova linea per assili ferroviari che in Polonia vengono sgrezzati. Lucchini Rs (il cui ceo è l’ingegner Augusto Mensi) è anche un importante polo di lavoro: 2.133 dipendenti di cui 722 nelle controllate estere. A Lovere l’indice di frequenza degli infortuni (numero di infortuni per ore lavorate) è diminuito per il quarto anno passando da 7,24 del 2022 a 5,9 nel 2023, livello inferiore a meno della metà della media nazionale di settore.
Lavoro
Da giugno gli stipendi dei dipendenti di Lucchi Rs godranno di un aumento complessivo di 3,5 milioni che si aggiungono ai 3 milioni del 2023 «scelta – rileva l’azienda che riconosce nelle persone il merito individuale».
Nella gestione delle imprese bresciane trova sempre più spazio il concetto di sostenibilità. «La produzione di acciaio - commenta Augusto Mensi - è responsabile del 7% delle emissioni globali di gas serra. Secondo il Rapporto di sostenibilità 2023 della World Steel Association, ogni tonnellata di acciaio prodotto genera in media 1,91 tonnellate di CO2. In confronto, il processo di produzione di Lucchini Rs Group, che utilizza la tecnologia del forno elettrico ad arco, emette solo 0,68 tonnellate di CO2 per tonnellata di acciaio prodotto. Con oltre il 60% in meno di emissioni rispetto alla media mondiale, Lucchini Rs Group è un esempio di industria a bassa intensità di carbonio, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi del 2015».
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