I licenziamenti Ilnor (gruppo Eredi Gnutti) «non sono validi»
Il Tribunale del Lavoro di Venezia accoglie il ricorso ex art. 28 promosso dalla Fiom veneziana nei confronti della Ilnor del gruppo Eredi Gnutti Metalli e sancisce che l’azienda non può unilateralmente decidere di ridurre i tempi della contrattazione prevista tra le parti nel caso di licenziamenti collettivi. La querelle affonda le radici nei mesi scorsi, quando la Ilnor di Scorzè (fabbrica riconducibile alla Eredi Gnutti Metalli di Brescia e attiva nel settore di semilavorati in rame e leghe) aveva avviato una procedura per riduzione del personale: trascritta il 30 settembre, dopo appena 21 giorni Ilnor comunicava alla Direzione Territoriale di Venezia l’interruzione delle trattative in quanto «non c’erano i margini per continuarle».
Di fatto, per il sindacato, «privava i lavoratori di 24 giorni (su 45) di possibilità di addivenire ad un accordo per evitare i licenziamenti». A nulla sono valse le proteste dei lavoratori e della Fiom, che ha visto schierati innanzi ai cancelli di via Volta anche i colleghi della Eredi Gnutti di Brescia: l’azienda ha voluto attendere l’esito del ricorso e ora ne dovrà tenere conto. Anche perché, a questo punto, la sentenza ripristina i termini previsti e dispone che Ilnor convochi le parti e continui la trattativa per i restanti 24 giorni.
«Con questa sentenza si ripristina un principio fondamentale, e cioè che una azienda non può decidere unilateralmente se e quando interrompere una trattativa che ha come compito di raggiungere, se possibile, soluzioni alternative ai licenziamenti» commenta il sindacato delle tute blu della Cgil veneziana che ringrazia i lavoratori della Ilnor, della Eredi Gnutti di Brescia e la loro Rsu. «Il giudice ripristina un aspetto formale molto importante, e soprattutto conferma che una soluzione può ancora essere trovata», commenta il leader della Fiom bresciana, Francesco Bertoli che evidenzia che ormai si tratta di una cosa che riguarda tutto il gruppo. Certo, per Bertoli resta strategica l’effettiva volontà di EGM. «È da luglio che chiediamo un incontro al Ministero e il dubbio che non sia mai stato convocato».
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