I green jobs al servizio di un futuro sostenibile
Il futuro potrebbe essere green anche sul fronte dei nuovi mestieri. Il viaggio di GdB Lavoro alla scoperta dei lavori del futuro si tinge di verde. Negli ultimi anni la crescente attenzione alle tematiche ambientali ha infatti contribuito a creare una vera e propria economia di settore, inedita rispetto anche soltanto al primo decennio del Duemila. Per questo motivo sono nati i «green jobs», ovvero i lavori legati allo sviluppo dell’economia circolare e della green economy.
Secondo il rapporto di GreenItaly e Unioncamere, infatti, nel 2018 questo settore dava lavoro a più di 3 milioni di persone, il 13,4% del totale. I profili green più richiesti sono sicuramente i cosiddetti Business Developer, il cui obiettivo è quello di identificare nuovi progetti. Non mancano poi, buone opportunità, anche per profili di manutenzione e di progettazione. Ed è proprio all’interno degli uffici tecnici green che troviamo peculiarità di settore, come i ruoli di progettista e di project engineer. Professioni che hanno anche una nuova peculiarità: è sempre più frequente la presenza di donne che ricoprono mestieri un tempo esclusiva della popolazione maschile.
Fino all’arrivo dell’emergenza sanitaria in Europa l’economia circolare nel nostro Paese non conosceva crisi, con contratti stabili, retribuzioni più alte della media di mercato e con professionisti tra i più specializzati. D’altronde il 2019 ha confermato senza alcun dubbio che l’attenzione alla tutela ambientale è cruciale per affrontare le sfide del futuro, per le aziende di ogni tipologia e dimensione. Dopo un periodo di stasi dell’intera filiera, gli operatori del mercato green hanno cominciato nuovamente aprendo le porte a ricerche e selezioni, anche grazie al costo ridotto dei progetti. Anche a Brescia il tema della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare è in forte sviluppo ed è teso alla creazione di un sistema pensato per potersi rigenerare da solo garantendo dunque anche la sua ecosostenibilità, attraverso la valorizzazione dei rifiuti, l’eliminazione degli sprechi e l’utilizzo di fonti rinnovabili. Un processo che sarà cruciale nei prossimi anni e che si spera non venga interrotto da un 2020 caratterizzato dalla pandemia da covid-19.
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