Economia

I dazi degli Stati Uniti fanno tremare il Made in Italy

Colpiti con tariffe del 25% prodotti agroalimentari come pecorino, parmigiano, provolone e prosciutto. I dazi scatteranno il 18 ottobre
Donald Trump - Foto Ansa/Epa Chris Kleponis © www.giornaledibrescia.it
Donald Trump - Foto Ansa/Epa Chris Kleponis © www.giornaledibrescia.it
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La scure dei dazi Usa si abbatte sul Made in Italy, colpendo con una tariffa del 25% pecorino romano, parmigiano reggiano, provolone e prosciutto. Si salverebbero invece l'olio d'oliva e il prosecco. 

È quanto emerge dalla lista dei prodotti pubblicata dalle autorità americane dopo il via libera del Wto agli Stati Uniti. Nell'elenco figurano anche il whiskey scozzese, i vini francesi, l'Emmental svizzero e la groviera, mentre sono previsti ulteriori dazi del 10% sugli aerei commerciali.

Gli Stati Uniti potranno dunque applicare misure protezionistiche per un ammontare annuo fino a 7,5 miliardi di dollari, quasi sette miliardi di euro. La decisione del Wto è legata a quella con cui a suo tempo sono stati giudicati illegali alcuni aiuti pubblici destinati al consorzio Airbus e la cifra indicata dall'organismo che ha base a Ginevra è destinata a compensare il danno (stimato) subito dal sistema economico statunitense. Ma lo stesso Wto ha anche ritenuto illegali alcuni aiuti forniti dall'amministrazione di Washington alla Boeing e nei prossimi mesi dovrebbe emanare un verdetto analogo a quello odierno, stavolta per quotare il valore delle misure compensative che potrà adottare l'Ue.

«I dazi scatteranno il 18 ottobre», ha confermato ieri il responsabile Usa per il commercio Robert Lightizer, aggiungendo che l'amministrazione Trump auspica di trattare con l'Unione europea per risolvere i nodi sul tavolo. Ma intanto l’amministrazione Usa gongola: «Una grande vittoria da 7 miliardi per gli Stati Uniti», ha commentato Trump. «L'Italia difenderà i suoi interessi», aveva detto in precedenza a questo proposito il ministro degli Esteri Di Maio. Il problema è capire come.

 

 

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