I 95 lavoratori di Fonderie Cervati passano ad Alunext, società del gruppo Streparava
Per il futuro di Fonderie Cervati è stato raggiunto un accordo fondamentale. Ieri, intorno all’ora di pranzo, i rappresentanti dei 95 lavoratori ancora in capo alla società siderurgica dichiarata fallita il 12 dicembre hanno siglato un’importante intesa con i vertici di Alunext, realtà attiva dal 2021 sempre nell’ambito siderurgico, controllata dalla bresciana Streparava Holding e, soprattutto, pronta far ripartire i forni per l’alluminio in città e a Castegnato.
In sostanza, con il supporto della Fiom Cgil, i dipendenti di Fonderie Cervati hanno accolto il trasferimento in Alunext - mantenendo le attuali condizioni contrattuali - a partire da oggi e per almeno i prossimi sei mesi. Centottanta giorni sarà anche la durata del contratto di affitto di ramo d’azienda che sempre oggi - se tutto andrà per il verso giusto, come in molti auspicano, a partire appunto dai 95 lavoratori coinvolti in questa vicenda - i legali della Alunext firmeranno con il curatore fallimentare di Fonderie Cervati, il commercialista Luigi Meleleo.
Tuttavia, l’obiettivo della società compartecipata al 51% dalla Streparava Holding (gruppo dell’automotive con quartier generale ad Adro e volume d’affari di oltre 271 milioni) e al 49% dalla Costamp Group di Sirone, in provincia di Lecco (azienda fino qualche mese fa quotata a Piazza Affari, con oltre 50 milioni di fatturato e specializzata nella progettazione e nella realizzazione di stampi prevalentemente destinati al mondo dell’auto) è quello di rilanciare i due stabilimenti di Fonderie Cervati: per questo motivo il contratto di affitto di ramo d’azienda contempla anche l’opzione dell’acquisto della stessa società.
Operazione, quest’ultima, che se si realizzasse rappresenterebbe a tutti gli effetti l’inizio di un nuovo capitolo della lunga storia di Fonderie Cervati, e che inevitabilmente sarà soggetta a tutti i vincoli prescritti dalla legge fallimentare. Uno scenario che Streparava e soci affronteranno con le opportune cautele e attenzioni a suo tempo.
Sotto la lente
L’accordo tra lavoratori e potenziale investitore è una delle aoperazioni che normalmente il Tribunale considera propedeutica e quindi determinante per la cessione di una società in crisi. «Siamo molto soddisfatti per l’esito di questa trattativa - ammette a tal proposito il segretario della Fiom Cgil di Brescia, Antonio Ghirardi -. Il gruppo Streparava, attraverso la Alunext, ha dato un nuovo futuro ai lavoratori di Fonderie Cervati, garantendo loro una solidità finanziaria e ottime intenzioni di sviluppo». Per di più, pochi giorni fa il Tribunale di Brescia ha autorizzato Meleleo al pagamento della tredicesima mensilità legittimamente attesa degli stessi lavoratori.
Inoltre, il progetto industriale delineato dalla famiglia di Adro in sinergia con gli industriali di Lecco (la famiglia Corti) pare a lunga scadenza e rientra in un piano strategico di sviluppo delle due realtà attive nel settore dell’automotive.
Tant’è che già nel bilancio depositato dalla società lecchese ad aprile, il presidente e amministratore delegato Marco Conti non nascondeva: «A fine 2020 abbiamo annunciato un importante accordo per la creazione di una joint venture, attraverso la costituzione di Alunext. L’iniziativa congiunta con un operatore specializzato di carattere industriale (la Streparava, ndr) - aggiungeva - si inserisce all’interno della strategia di crescita e investimento di Costamp Group, come elemento differenziale per accelerare l’incremento della redditività e solidità del gruppo».
Fonderie Cervati, con quasi settant’anni di attività alle spalle, possiede una notevole esperienza nella lavorazione delle leghe leggere in alluminio. E se è vero che il futuro dell’auto sarà contrassegnato da un «alleggerimento» dei suoi componenti, l’alluminio ricoprirà un ruolo fondamentale in questa partita. Da qui nasce l’interesse di Streparava e Costamp per la società bresciana, che nonostante il momento di difficoltà finanziaria palesato da lungo tempo, non ha mai interrotto la sua attività (nemmemo con l’ammissione al concordato preventivo) finché non è giunta la sentenza di fallimento dal Palagiustizia. Il registro degli ordini però resta pieno di commesse da completare.
@Economia & Lavoro
Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato