Husqvarna chiude, la Fim: «Garantite cigs e politiche attive»
«Husqvarna chiude, ma non in maniera traumatica». Ne è convinto il segretario della Fim Cisl, Stefano Olivari: «Ai dipendenti - spiega - sarà garantita una fase di ammortizzatori sociali in cui si innesteranno azioni di riqualificazione e ricollocamento». L’intesa è stata siglata ieri dai legali della multinazionale, dal sindacato e dalle rsu azienda con il benestare di tutti i lavoratori.
A inizio febbraio, il gruppo svedese aveva annunciato la chiusura dello stabilimento di Lonato. «Viste le premesse, c’è dunque motivo d’essere contenti - commenta il segretario provinciale della Cisl di Brescia, Alberto Pluda -, ma questa vicenda ripropone in maniera urgente la necessità di un sistema di contrasto alle delocalizzazioni delle multinazionali, che hanno tutto il diritto di farlo ma rispettando criteri e impegni.
Un insieme di regole che possono essere definite e fatte osservare attraverso un sistema di relazioni industriali più efficiente e più partecipativo. Abbiamo bisogno di più concertazione sociale entro cui collocare a livello territoriale un vero e proprio patto sociale». L’accordo sottoscritto ieri dalle parti, come evidenzia una nota diffusa dai metalmeccanici Cisl, consentirà «nel miglior modo possibile di contrastare tutti i dipendenti».
Di fronte alla chiusura del sito di Lonato, i 24 dipendenti intraprenderanno un percorso di dodici mesi volto alla rioccupazione attraverso politiche attive per il lavoro e il sostegno della cassa integrazione straordinaria. «Soddisfazione e amarezza convivono in queste ore alla Husqvarna di Lonato - commentano dalla segreteria della Fim -: soddisfazione perché l’accordo raggiunto con l’azienda scongiura il licenziamento dei lavoratori; amarezza perché termina un’esperienza industriale».
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