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Hub della conoscenza, Neosperience e Guarneri insieme per i giovani

La prima si occupa di intelligenza artificiale, la seconda porta il digitale e l’innovazione in alta quota
Hub della conoscenza, per mettere in rete energia e conoscenze
Hub della conoscenza, per mettere in rete energia e conoscenze
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Neosperience

«Le nuove tecnologie, il digitale, l’intelligenza artificiale, non sono questioni meramente tecnologiche. Sono questioni sociologiche e antropologiche. È inutile che la scuola si affanni a rincorrere lo sviluppo tecnologico nei suoi programmi. Il ritmo della tecnologia non ha nulla di umano. Quello che sappiamo oggi, già domani è altro. Farebbe meglio a insegnare i miti greci, a formare uomini e donne a tutto tondo con capacità e conoscenze in grado di far loro capire in fretta quello che la tecnologia mette e metterà a disposizione. Di tecnologia io non so nulla, ma ho una formazione che mi consente di capire al volo possibili applicazioni».

Luca Lesignoli, amministratore delegato della bresciana Neosperience Lab, una laurea in fisica teorica e un diploma in pianoforte, insiste su questo punto e sul ruolo che la scuola deve avere nella formazione delle nuove generazioni. Creare valore. D’altra parte, il motto della sua azienda, Neosperience che negli ultimi anni si è distinta per la capacità di creare valore tangibile per i clienti proprio attraverso applicazioni di Intelligenza artificiale all'avanguardia, è quello di offrire «soluzioni digitali empatiche». Perché l’empatia è un’abilità umana che è possibile apprendere o potenziare, rappresenta un alleato prezioso per la leadership, il problem solving, la creazione di reti di relazioni e per capire il mondo e prendere le giuste decisioni in fretta, perché la tecnologia corre.

«In questo settore», aggiunge Lesignoli «i giovani sono più avanti della scuola. Ci vorrebbero mediatori culturali che aiutino a intuire come usare le potenzialità delle tecnologie». Lesignoli non è tenero con i colleghi imprenditori: «Vedo molti manager interpretare il digitale come un problema tecnologico. Assumo un esperto e sono a posto. Non è così. Per attrarre giovani competenti e restare al passo con i tempi, il digitale impone una riorganizzazione dell'azienda».

Guarneri

Il Gruppo Guarneri di Castelverde, nel Cremonese, è una realtà cresciuta dal 1994 attorno al core business del noleggio di attrezzature per il lavoro in quota: dalla scelta del mezzo più adatto all’assistenza post-vendita, dai supporti tecnici alla formazione. A guidarlo, dopo aver preso le redini dell'azienda all'indomani della scomparsa del suo fondatore, Pierluigi Guarneri, sono Gabriella Martani, titolare e moglie di Pierluigi, affiancata dai figli Sara e Simone Guarneri.

Il gruppo da anni mette al centro della propria attività le nuove tecnologie. «Soprattutto quando per tecnologia si intende la possibilità di avere strumenti che ci possono aiutare a ottimizzare le attività e i risultati delle performance, migliorando il modo di lavorare e di comunicare» spiega Gabriella Martani.

«In questa ottica, nel 2010, siamo stati una delle prime pmi a introdurre un sistema informativo per gestione, raccolta e archiviazione dei dati. Negli ultimi 10 anni abbiamo affrontato una seconda trasformazione digitale, sviluppando le potenzialità dei nostri sistemi informatici e oggi siamo aperti al cambiamento dato dall'evoluzione di nuove tecnologie che abbiamo introdotto e che sperimentiamo continuamente come I A e modelli matematici di ottimizzazione e analisi dei dati».

«La transizione tecnologica è agevolata indipendentemente dall'età delle persone», aggiunge Martani. «Servono menti aperte, proattive e innovatrici che non abbiano paura dei cambiamenti e siano disposte a mettersi in gioco. Le soluzioni digitali che mettono le persone al primo posto apriranno nuove opportunità per le imprese, incoraggeranno lo sviluppo di tecnologie affidabili, promuoveranno una società aperta e democratica. Se queste persone sono giovani, avremo fatto "bingo" poiché la combinazione di queste caratteristiche e lo sguardo moderno ed entusiasta della gioventù sul mondo potrebbe fare la differenza».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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