Gussalli Beretta: «Brescia guarda a Bruxelles per Its e Cittadella»
L’endorsement a Raffaele Fitto quale possibile vicepresidente esecutivo arriva da Confindustria Brescia direttamente attraverso le parole del suo presidente Franco Gussalli Beretta. «Accogliamo con favore le indiscrezioni che parlano della sua possibile nomina con delega a Economia e Pnrr - afferma -, un ruolo importante e delicato che testimonia la possibilità del nostro Paese di incidere nelle dinamiche continentali».
Anche perché sul tavolo ci sono diverse partite importanti per il Bresciano, «in particolare formazione e innovazione, più precisamente il filone degli Its e quello della Cittadella, poi divenuto “Distretto dell’Innovazione”» sottolinea. È però la composizione di tutta la squadra di commissari che sarà determinante per il futuro dell’Europa «in particolar modo per la delega alla Transizione ecologica. Da questo punto di vista ribadiamo la necessità di indirizzarci verso un concetto di neutralità tecnologica».
Gussalli Beretta cita in tal senso l’«affaire automotive», «con imprese che hanno visto cali di fatturato nell’ordine del 30%, in Italia e a Brescia, principalmente nella componentistica. Le incertezze geopolitiche non aiutano ma dobbiamo sforzarci di continuare a lavorare su mercati che funzionano e al momento meno battuti di quelli, come quello tedesco, a cui siamo abituati». Inoltre l’aumento dei tassi di interesse e il rallentamento dell’economia «hanno portato nell’industria generalizzate e diffuse frenate - specifica -. Il mismatch tra flusso di cassa e l’elevato livello dei tassi ha appesantito le attività, specie in alcuni settori».
In tale contesto il numero uno di via Cefalonia inserisce la competitività con altre aree del mondo. «Oggi tra le materie prime a maggior valore aggregato figurano minerali, metalli e altre usate per produrre ferro e acciaio - spiega -. In tal senso la Cina è leader nella lavorazione dei minerali, controllando il 100% della raffinazione e fornitura mondiale di grafite naturale e oltre il 90% di manganese». E aggiunge: «Si dovrebbe quindi comprendere che le dipendenze strategiche incidono sugli interessi fondamentali dell’Ue e sugli equilibri con il resto delle potenze mondiali. Al contempo teniamo presente che i processi sidermetallurgici bresciani sono sì legati alla materia prima ma soprattutto al rottame, determinante per la competitività».
Diventa quindi fondamentale «una regolamentazione che faciliti la disponibilità sul territorio italiano e non l’esportazione. Un motivo in più per aspettarci un’Europa coesa e forte, in grado di costruire meccanismi condivisi, che davvero consentano all’impresa continentale di continuare a essere protagonista».
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