Economia

Grana Padano, le vendite all’estero salgono del 6,19% ed è boom dei ricavi

Esportato il 47% delle forme. Zaghini e Berni (Consorzio): «Nessun settore lattiero caseario ha performato così bene»
Renato Zaghini e Stefano Berni del Consorzio Grana Padano - © www.giornaledibrescia.it
Renato Zaghini e Stefano Berni del Consorzio Grana Padano - © www.giornaledibrescia.it
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Nel 2022 sono state prodotte 5.212.103 forme di Grana Padano Dop, con un aumento complessivo delle vendite del 2,38%, spinto dalla crescita dell’export. I dati sono stati illustrati ieri dal Cda durante l’annuale assemblea del Consorzio di Tutela che si è svolta al Centro Fiera del Garda.

Tra i numeri più rilevanti quello del valore della produzione: a fronte di un -0,43% della produzione, il Consorzio ha registrato un +24% del valore della produzione attestatosi a 1,7 miliardi di euro, franco partenza magazzini e addirittura un +26% al consumo con 3,2 miliardi di euro. Il record è maturato soprattutto nel secondo semestre dell’anno con livelli mai raggiunti prima dalla Dop. «L’anno scorso ipotizzammo un buon riposizionamento del valore del Grana Padano Dop, ma non pensavamo di raggiungere questi risultati - spiega Renato Zaghini, presidente del Consorzio di Tutela -. Il traguardo ha consentito una rilevante ricaduta sul territorio premiando gli sforzi degli operatori». Significativa in particolare la spinta del grattugiato, soprattutto all’estero, cresciuto del 10,2%.

I numeri

Nel 2022 il 65,30% della produzione si è concentrata nelle realtà cooperative, mentre il 34,7% nell’industria casearia. A livello provinciale, sul podio si confermano Mantova con 1.555.193 forme prodotte in 28 caseifici, Brescia con 1.187.393 forme in 29 caseifici e Cremona con 915.275 forme in 9 caseifici. Seguono Piacenza con 592.325 forme in 20 caseifici; quindi il Veneto con 566.182 forme; e ancora Trento, Bergamo, Lodi, Cuneo e Pavia. L’export sale del 6,19% a 2.363.706 forme, con 1.960.523 forme commercializzate complessivamente in Europa, e oggi vale il 47% del totale delle forme marchiate.

Mercato leader si conferma la Germania, con 585.339 forme (+ 1,33%), davanti alla Francia (279.250 forme, + 11,44%). A 205.010 forme troviamo insieme i paesi del Benelux – Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, seguono Stati Uniti, Svizzera, Spagna, Regno Unito.

«Nessun settore del lattiero caseario italiano ha performato tanto quanto il Grana Padano - ha spiegato il direttore generale, Stefano Berni -. Questo ha permesso alla filiera di apportare al suo territorio un reddito ulteriore di circa 300 milioni rispetto alle altre destinazioni del latte a vantaggio delle 50.000 persone coinvolte dal sistema, per un valore alla produzione di un 1,7 miliardi. La materia prima destinata a Grana Padano ha avuto nel 2022 un plus di valorizzazione di circa il 20% superiore rispetto alle altre destinazioni del latte omogeneo».

Decisiva la campagna promozionale sui media nazionali ed esteri, con un budget di 42,8 milioni che salirà a 43,3 milioni nel 2023. Per la prima volta il Consorzio ha presentato il bilancio di sostenibilità.

Zaghini ha individuato tre minacce: cibo sintetico, Nutriscore e Italian Sounding. Ma ha indicato altrettanti obiettivi ad allevatori e caseifici. «La sostenibilità ambientale, la salubrità di prodotto e il benessere animale sono le tre nuove frontiere e chi arriverà prima e velocemente a integrare e a comunicare questi fattori sarà premiato dal mercato».

Nel corso delle assise hanno portato il loro saluto Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura; Antonio Auricchio, in rappresentanza di Assolatte a di Afidop; Fabio Perini, presidente di Confcooperative; l’on Cristina Amici della commissione Agricoltura della Camera; l’assessore lombardo Alessandro Beduschi.

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