Gorno Tempini (Cdp): «Il 2021 sarà l'anno del rimbalzo»
«A livello macroeconomico sarà l'anno del rimbalzo, anche se molto dipende dai tempi di uscita dal Covid. Man mano che il vaccino verrà diffuso vi sarà un'accelerazione verso la normalità. A livello microeconomico la pandemia ha spinto importanti novita' quali il ricorso al digitale, allo smartworking, agli acquisti online. Tornare alla normalità non vorrà dire tornare alla situazione precedente, e la crescita dipenderà da come i diversi settori dell'economia sapranno impadronirsi delle nuove tendenze».
Così, in un'intervista a la Repubblica, il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, il bresciano Giovanni Gorno Tempini, guardando alla situazione economica nel 2021 dopo un anno difficile. Quanto ai 209 miliardi del Recovery Fund a disposizione dell'Italia, osserva: «Le grandi priorità sono note, la vera sfida sarà declinare i progetti e portarli a termine, nell'orizzonte temporale del Recovery che è pluriennale».
Per Gorno Tempini l'esperienza della commissione Colao è stata importante e «credo che molti dei suggerimenti siano poi riemersi nei provvedimenti di legge, come la necessità di ricapitalizzare le imprese. Il fondo Patrimonio Rilancio da 44 miliardi, già esaminato alla Camera, dovrà servire proprio a questo. Saranno soldi pubblici gestiti da Cdp e condizionalità a carico delle imprese che ne beneficiano, come ad esempio in materia di remunerazione del management. E sarà costruito in modo da lavorare a fianco di capitali privati, quindi con criteri di razionalità economica». Quanto ai temi più economici, sulla rete unica secondo il presidente di Cdp «con il Covid la realizzazione di una rete unica è diventata, come ha detto qualcuno, un diritto di cittadinanza, che va reso disponibile a tutti gli italiani, a tutte le imprese e alle pubbliche amministrazioni. Cdp crede nella fibra da anni come dimostra l'investimento in Metroweb, poi confluita in Open Fiber. Il nostro intento è quello di cercare una soluzione equilibrata con i vari attori perchè la rete unica diventi una realtà».
Infine, sulla possibilità di scalate dall'estero ad aziende italiane indebolite dalla congiuntura economica, Gorno Tempini chiosa: «L'ingresso di capitali dall'estero e' molto importante per l'Italia che ha ingenti necessita' di investimenti. Ma tutti i Paesi sono attenti ai temi del controllo e della governance per interventi nei settori strategici. Quindi sì agli investimenti dall'estero ma dipende da come, dove, con che quote, con quale governance. È importante essere un Paese aperto ma non passivo».
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