Gli strumenti finanziari dell'Unione europea
In questi giorni di incertezza sul percorso da intraprendere per dare ossigeno all'economia piegata dall'emergenza coronavirus abbiamo imparato a conoscere gli strumenti finanziari dell'Unione europea: qui trovate una piccola guida per orientarvi.
SURE - Il meccanismo proposto dalla Commissione Ue per rimpolpare la cassa integrazione dei 27 Paesi si chiama Sure e muoverà fino a 100 miliardi basandosi sul bilancio europeo e dirottando fondi strutturali su questo nuovo strumento. Si tratta di uno strumento temporaneo di prestito per l'assistenza finanziaria per la durata dell'emergenza da coronavirus. Coerentemente con la sua base giuridica, l'accesso allo strumento verrà sospeso una volta superata l'emergenza sanitaria, nel rispetto delle competenze nazionali nel campo della sicurezza sociale e delle misure relative alla salute.
FONDO DI GARANZIA BEI - La Banca europea per gli investimenti è pronta a creare un fondo di garanzia di 25 miliardi per offrire alle imprese europee, nello specifico le Pmi, liquidità per investimenti fino a 200 miliardi.
MES - Il Meccanismo europeo di Stabilità, anche detto Fondo salva Stati, è un'organizzazione internazionale la cui missione è fornire assistenza finanziaria ai Paesi dell'area dell'euro che sono minacciati da gravi problemi di finanziamento. Tale assistenza è concessa solo se si dimostra necessario per salvaguardare la stabilità finanziaria dell'area dell'euro nel suo insieme e dei membri del Mes. Il Mes può concedere un prestito nell'ambito di un programma di aggiustamento macroeconomico, come quelli già utilizzati da Cipro, dalla Grecia. In precedenza, prima del 2012 Irlanda, Grecia, Portogallo e Spagna hanno utilizzato programmi simili forniti dal Fondo europeo di stabilità finanziaria.
- Dotazione finanziaria del Mes - Nel Mes restano 410 miliardi di euro circa, a disposizione per chiunque nella zona euro ne faccia richiesta. Per bypassare limiti e condizionalità delle due attuali linee di credito, l'Eurogruppo ha ne creato una ad hoc (Pandemic Crisis Support), che può fornire a ciascuno Stato un prestito fino al 2% del suo Pil e che ha disposizione complessivamente 240 miliardi. Per l'Italia sarebbero circa 35 miliardi.
- Condizioni del Mes - Si possono chiedere aiuti al Mes solo rispettando le condizioni fissate dal board dei governatori del Mes stesso, ovvero dai ministri dell'economia della zona euro. Nel caso del Pandemic Crisis Support l'Eurogruppo nelle sue conclusioni ha stabilito che le uniche condizioni saranno quelle dell'utilizzo dei fondi per spese sanitarie legate all'emergenza coronavirus.
RECOVERY FUND - Il Fondo per la ricostruzione è uno strumento finanziario proposto dalla Francia. Un fondo temporaneo che somiglia molto allo schema anti-disoccupazione della Commissione: anche questo sarebbe gestito da Bruxelles, nascerebbe con garanzie comuni degli Stati membri, emetterebbe i recoverybond, quindi titoli di debito per finanziare la ripresa post-crisi. La differenza è che i prestiti non andrebbero restituiti, ma sarebbero coperti da una nuova tassa europea o dalle risorse proprie del bilancio Ue. In sostanza, gli stimoli sarebbero nazionali ma le garanzie e il debito comuni. Secondo il vicepresidente Valdis Dombrovskis, questo fondo potrebbe avere una disponibilità di circa 1.500 miliardi.
PEPP e OMT - Si tratta di strumenti finanziari utilizzati dalla Banca centrale europea. Il Pepp, Pandemic Emergency Purchase Program, ha una dotazione di 750 miliardi e permette alla Bce di comprare titoli pubblici e privati. Il Pepp si somma al precedente programma da 120 miliardi - il Pspp, Piano di acquisto di titoli pubblici - e al rinnovo dei 2.800 miliardi di euro di titoli già acquistati durante le precedenti iniziative portate avanti durante il mandato di Draghi.
La Bce ha a disposizione anche le Omt, Outright monetary transactions, lo strumento utilizzato proprio da Draghi durante la crisi del 2011-12: la differenza con il Quantitative easing è che non prevede azioni ad ampio spettro con l'acquisto di Titoli di tutti gli Stati membri, ma è un piano rivolto ad un singolo stato che necessita di una aggiustamento del quadro macroeconomico e che deve far fronte ad una crisi di fiducia da parte dei mercati. Ed è per questo motivo che l'Italia guarda con grande interesse agli Omt per poter abbassare lo spread, il differenziale tra Btp e Bund tedeschi. L'unico problema al momento è che per attivare gli Omt bisogna accedere al Meccanismo europeo di Stabilità.
RECOVERY BOND - Sono i titoli garantiti dal bilancio pluriennale dell'Ue, quello a cui partecipa ciascun Stato membro con dei versamenti annuali.
CORONABOND/EUROBOND - Si tratta dei titoli garantiti dagli Stati: vale a dire una vera propria messa in comune del debito futuro.
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