Giornata della collera, la protesta dei bresciani
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Solo nella provincia di Brescia, il settore legato all’edilizia ha perso oltre 300 imprese. Basta un semplice numero per indicare le dimensioni della crisi che sta coinvolgendo questo comparto. E a Milano i costruttori bresciani sono tornati in strada (lo avevano già fatto lo scorso febbraio) per manifestare contro le «vessazioni» amministrative e burocratiche che impediscono la ripresa. A Milano una nutrita delegazione di imprenditori della nostra provincia guidati dal vice presidente del Collegio, Arturo Dotti: «Il settore è ormai allo stremo, in Italia come nella nostra provincia - dichiara il vice presidente - con una disoccupazione che raggiungendo livelli record. Chiediamo al Governo di fare in fretta, è necessario evitare la deindustrializzazione del settore delle Costruzioni, questo comparto è strategico per la ripresa del Paese».
Alla manifestazione hanno partecipato 30 associazioni. I caschetti gialli, simbolo degli edili, sono stati disposti in cerchio sulla piazza, a simulare un vortice che «trascina a fondo» il settore.
Sul tema è intervenuta anche Viviana Beccalossi, assessore al Territorio e Urbanistica di Regione Lombardia: «In Lombardia - ha detto - la situazione economica del settore è drammatica, con gli investimenti in costruzioni che secondo le stime di Ance oggi ammontano a 23,3 miliardi di euro e si sono ridotti di un quarto dal 2008 a oggi. Il tempo delle promesse e delle parole è ampiamente scaduto e che la manifestazione dei caschi gialli non è una protesta, ma un segnale forte alla politica che deve dare risposte concrete».
Alla manifestazione milanese era presente anche presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: «Siamo in recessione da 9 trimestri consecutivi e non vedo la luce in fondo al tunnel». raga.
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