Gefran, nel 2024 l’Asia compensa il calo del mercato europeo

Il mercato interno e, più in generale, quello europeo palesano le loro difficoltà. Gefran chiude comunque l’ultimo esercizio con volumi sostanzialmente stabili rispetto al 2023. I ricavi ammontano a 132,6 milioni di euro e sono di poco inferiori ai 132,8 milioni dell’anno precedente. «È un risultato - riconosce l’amministratore delegato Marcello Perini - che gode della rete globale di Gefran, capace di compensare la riduzione delle vendite nel Vecchio Continente con un aumento del fatturato nel resto del mondo. Per questo motivo, considerando anche le performance di tutto il comparto, possiamo ritenerci soddisfatti».
I ricavi 2024 del gruppo di Provaglio riportano una flessione dello 0,1%, recuperando buona parte della «strada persa» (-4,2%) nel primo semestre. Una nota diffusa ieri al termine del Cda (l’approvazione del progetto di bilancio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 è prevista per il 13 marzo), puntualizza inoltre che «al netto dell’effetto negativo portato dalla variazione dei cambi, i ricavi progressivi dell’esercizio sarebbero superiori al dato dell’esercizio precedente dello 0,4%».
Lo scenario
Anche se da diversi anni la dimensione del business di Gefran è su scala globale, Perini garantisce ancora una volta che il cuore e la testa dell’azienda fondata da Ennio Franceschetti e oggi presieduta dalla figlia Maria Chiara con il supporto dei fratelli Giovanna e Andrea, resta sulle sponde del Sebino: «Qui nascono i nostri prodotti e sempre qui a Provaglio avviamo i processi di lavoro che poi "esportiamo" nei nostri stabilimenti sparsi nel mondo».
La suddivisione dei ricavi di Gefran per area geografica mostra una diminuzione diffusa a molte delle aree servite dal gruppo, ed in particolare Italia (-6,6%) e Europa (complessivamente -7,8%). Al contrario, l’area per la quale viene rilevata una crescita dei ricavi è l’Asia (+20,9%), che sconta però l’effetto negativo dell’andamento delle valute estere (in particolare Renmimbi e Rupia), al netto del quale l’aumento rilevato sarebbe finanche più elevato (+22,3%). In crescita anche le vendite nell’area America (complessivamente +2,2%, che al netto dell’effetto cambio negativo determinato in particolare dall’andamento del Real brasiliano salirebbe al +4,5%).
«Il mercato, insomma, non ha un unico trend ma si muove in modi diversi, in base alle zone di interesse», sentenzia Perini, che per il momento non riscontra un contraccolpo particolarmente negativo dalle politiche protezionistiche annunciate dal presidente Usa, Donald Trump. «Abbiamo un sito negli Stati Uniti che per ora ci consente di valutare al meglio l’evolversi della situazione, senza subirne immediatamente gli effetti», chiarisce il manager.
L’attività
Rispetto all’esercizio 2023, Gefran evidenzia ricavi in aumento nel segmento componenti per l’automazione, per il quale si rileva una crescita dell’1,1% trainata dall’aumento dei volumi di vendita delle famiglie di prodotto delle gamme controllo di potenza (+8,9% rispetto a quanto rilevato nell’esercizio 2023) e soluzioni (+11,4% rispetto al pari periodo precedente), ed in particolare nei mercati Asia ed America (rispettivamente +42% e +16% rispetto all’esercizio 2023).
Sono invece in contrazione rispetto al dato al 31 dicembre 2023 i ricavi generati dal segmento sensori, nello specifico del 1,6% (al netto dell’effetto negativo apportato dalle valute la diminuzione percentuale sarebbe più contenuta e pari all’1%), diffusa alle principali aree geografiche servite, ad esclusione del mercato Asia dove come per il segmento componenti per l’automazione, i ricavi sono in aumento rispetto al pari periodo precedente (+18,5% rispetto al dato del 2023).
Le prospettive
Nel 2024, la raccolta ordini di Gefran è stata complessivamente più alta rispetto al 2023 (+8,5%), come risultato di un aumento della raccolta ordini per il business sensori (+10,8%), più contenuto, seppur ampiamente positivo, per il business dei componenti per l’automazione (+4,5%). «Il 2025 si è aperto con gli stessi trend di fine 2024 - non nasconde Perini -. Possiamo proseguire il nostro percorso di crescita, consapevoli dobbiamo costruirci il nostro futuro e che per il momento non abbiamo riscontrato dal mercato alcun segnale concreto di ripresa».
In quest’ottica va letta anche la recente acquisizione di una quota di capitale della 40Factory, startup piacentina specializzata nell’utilizzo dei dati e nei servizi IoT. «Quella di 40Factory è un’attività trasversale al nostro business: noi raccogliamo i dati attraverso i sensori e poi li elaboriamo attraverso il software di questa startup», semplifica l’a.d. di Gefran.
Il Margine operativo lordo (Ebitda) della società al 31 dicembre 2024 è positivo per 23,1 milioni di euro (24,1 milioni nel dicembre 2023) e corrisponde al 17,4% dei ricavi, in diminuzione rispetto all’esercizio precedente di 1,1 milione. «Il valore aggiunto in aumento e gli altri costi operativi sostanzialmente invariati rispetto al 31 dicembre 2023, non compensano completamente l’incremento del costo del personale, caratterizzato dal rafforzamento dell’organico oltre che dall’incremento generalizzato dei salari quale naturale conseguenza dell’inflazione» evidenzia una nota della società quotata all’Euronext Star Milan.
La posizione finanziaria netta di Gefran al 31 dicembre 2024, è positiva e pari a 34,2 milioni, mentre il dato di fine 2023 era positivo per 22,7 milioni. È composta da disponibilità finanziarie a breve termine pari a 53,3 milioni e da indebitamento a medio/lungo termine per 19,1 milioni di euro.
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