G-To, giù il cappello: in città produce 800 berretti al giorno
Questa è la storia di una piccola impresa che ha saputo esprimere più di una positività: un’attività d’impresa lunga ottanta anni, quindi la continuità aziendale; due passaggi generazionali; la produzione nel tempo con nuovi prodotti adattati a nuovi mercati e le successive diversificazioni; una discreta internazionalizzazione e l'apprezzamento per le linee proposte da G-To che la società bresciana è riuscita ad ottenere dai grandi marchi.
Mai come in questo caso allora, vista la produzione negli ultimi quindici anni di un milione e mezzo di berrette di lana da montagna prodotte da G-To, forse è il caso di dire … giù il cappello, o - se la guardiamo dal punto d vista dei ricavi - su il cappello.
La storia dell’azienda inizia nel 1939 su iniziativa di Franco Lomini (al quale per la sua solida vicinanza al Cai è stato intitolato il rifugio Franco e Maria) con cui collaborò in giovinezza Sergio Pancari che ne sarebbe poi diventato socio, rilevandone quindi, alla scomparsa, le quote e portando in azienda la creatività di sua moglie Nadia, scomparsa recentemente, al cui cognome per lungo tempo sono state legate le calze artigianali da montagna in lana, grosse e colorate che si usavano un tempo.
Tocca poi - anche per l’interesse e la passione per lo sci alpinismo e la montagna di Sergio Pancari - dal 1960 ai cappelli a maglia apprezzati dal mercato italiano ed europeo ed a partire dal 1972 maglioni da sci, realizzati nei laboratori prima in via Bezzecca, quindi in via Labirinto ed oggi in viale Italia dove avviene la finitura dei prodotti lavorati in provincia da façonnisti. Il business.
Marco Pancari, 45 anni, figlio di Sergio che oggi guida l’azienda con la moglie Linda, spiega: «La nostra capacità produttiva è concentrata in quattro diversi fornitori specializzati che occupano 35 persone lavorando su 52 macchine per maglieria, oltre che su 45 macchine per cucire utilizzate per assemblare i prodotti su nostro disegno. La finitura con i loghi dei clienti, le caratterizzazioni delle confezioni e le spedizioni vengono invece effettuate nel nostro laboratorio».
G-To negli anni è diventata così official supplier di numerose scuole di sci italiane (Pontedilegno, Arabba, Cortina, Livigno, Sestriere, Falcade, Courmayeur, oltre che dell’Amsi), official merchandiser della 3Tre di Madonna di Campiglio, delle gare di coppa del mondo in Val Gardena e di Vertical up sempre in Val Gardena, prova di salita con sci da sci alpinismo, oltre che dell’ultra trail delle Orobie piuttosto che del circuito giovanile Pinocchio sugli sci. Un numero riassume la produzione: 800 berretti al giorno.
Il mercato: con un milione di fatturato G-To colloca il 40% dei propri ricavi all’estero «prevalentemente in Scandinavia, Austria e Stati Uniti, indirizzando i prodotti ad un target di mercato alto e con un occhio, oltre che agli sport invernali, ora anche al triathlon - aggiunge Marco Pancari - senza naturalmente trascurare i tradizionali canali commerciali guardando ai giovani ed a ciò che loro piace».
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