Futura Expo: la Cittadella avanza e si trasforma in polo dell’innovazione diffuso per Brescia
Il sogno è cresciuto ed è divenuto realtà. Bisognerà di certo attendere ancora per avere la definitiva sede fisica, ma la Cittadella dell’innovazione sostenibile è ufficialmente entrata nella fase di concretizzazione. A luglio sono infatti partiti i 12 tavoli di lavoro tematici pensati per dare al progetto un’ossatura esecutiva e calata nella realtà di Brescia. Parallelamente Csmt-Innovative contamination hub e InnexHub, i due soggetti promotori dell’ambizioso progetto, sono alle fasi finali per la selezione del project manager al quale affidare la gestione esecutiva.
Senza timore
«Non abbiamo timore a dirlo, cioè che era un desiderio, un’idea, si sta concretizzando sempre più giorno dopo giorno» rimarca Riccardo Trichilo, amministratore delegato di Csmt dinanzi alla platea accorsa nella Vegetal Room di Futura Expo per il convegno dedicato al polo dell’innovazione sostenibile. Un progetto che di certo sta creando non poca curiosità nella cittadinanza, come testimoniato dalla grande partecipazione all’evento di ieri, ma anche nelle istituzioni, negli atenei e soprattutto nelle aziende.
«Nel 2022 abbiamo lanciato la manifestazione d’interesse - spiega Giancarlo Turati, presidente di InnexHub -, raccogliendo l’adesione di 44 realtà: 7 tra università e centri di ricerca, 15 associazioni, quattro realtà pubbliche (Camera di Commercio, Comune e Provincia di Brescia, Fondazione Brescia Musei) e 18 imprese». Nel 2023 invece sono in corso le interlocuzioni con le istituzioni, Loggia e Regione in primis, per reperire i non pochi fondi necessari per la realizzazione, «attingendo in modo specifico a bandi del Pnrr ed europei» spiega Turati. Oltre a ciò verrà completato il business plan.
Sede
Sul tema della futura e possibile sede si concentrano però gli interessi di molti. E seppure ancora non si possa stabilire un luogo preciso, di certo alcune novità ci sono.
Innanzitutto «l’idea si è evoluta - rimarca Turati -, e da una sola, grande cattedrale abbiamo pensato di sviluppare la Cittadella in modo diffuso, con diversi poli sparsi sul territorio bresciano».
A dare consistenza a tutto ciò arriva anche il commento dell’assessore all’Innovazione tecnologica e sociale del Comune Andrea Poli: «Con Trichilo e Turati ci sentiamo tutti i giorni, e il sogno man mano si trasforma in realtà - le sue parole -. La Loggia ha infatti preso un impegno ben preciso, vuole essere protagonista e crede fortemente in questa visione di distretto».
Sul fronte della sede bocca cucita «ma è fondamentale che sia un luogo dove la rigenerazione urbana possa svilupparsi. So che tutti uniti ce la faremo».
Player mondiali
E le 44 realtà che stanno partecipando ai tavoli di lavoro, forti di 230 persone, la pensano allo stesso modo. Non stupisce perciò che attori internazionali del calibro di Lenovo, Comau e Siemens abbiano deciso di aderire alla Cittadella dell’innovazione sostenibile, fornendo indicazioni concrete sulle modalità di attuazione del progetto partendo dalle potenzialità del territorio e da quanto già è in essere nel Bresciano. La vocazione però del polo rigenerativo che unisce economia, arte, società e ricerca è internazionale, tant’è che sono in corso dialoghi con alcune realtà di fama mondiale, dalle università di Oxford e Cambridge fino all’istituto tedesco Fraunhofer.
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