Frumento tenero: il maltempo «pesa» sulla produzione
Il maltempo ha influito in modo molto negativo sull’ultima campagna produttiva del frumento tenero. I dati Istat indicano su scala nazionale una riduzione delle superfici (-4,4%) e un lieve aumento dei raccolti (più 0,6%) toccando le 3 milioni di tonnellate di prodotto. Si tenga conto che il fabbisogno dell’industria molitoria italiana è di oltre 8 milioni di tonnellate di frumento utilizzate per lo più per la panificazione.
Nella nostra provincia la superficie seminata a frumento tenero è di circa 8mila ettari mentre quella a grano duro supera di poco i mille ettari per una produzione totale che lo scorso anno ha raggiunto le 60mila tonnellate, che quest’anno, così come nel resto del Paese, a causa delle condizioni meteo, difficilmente verranno raggiunte.
E non a caso, secondo il report pubblicato su Ismea mercati, «diversi operatori del settore esprimono preoccupazioni sul profilo qualitativo della granella peggiorato dalle piogge, verificatesi in molti areali da inizio fioritura fino alla raccolta».
La situazione produttiva risulta più deludente nelle regioni del Nord-Est, e soprattutto Piemonte e Lombardia. E per quanto riguarda i listini la campagna 2023/24 si è conclusa con prezzi mediamente in netto calo rispetto all'annata precedente. Le prime quotazioni di luglio 2024, che corrisponde all’avvio della nuova campagna di commercializzazione, confermano la tendenza flessiva sia su base congiunturale che annuale; risulta analoga la dinamica rilevata per il prodotto estero.
Dal contesto globale, rileva ancora l’analisi Ismea, emerge che la fiammata del mercato delle commodity agricole ed energetiche del 2022, conseguente alle tensioni geopolitiche causate dalla guerra tra Russia e Ucraina, si è ridimensionata nel 2023. A partire dalla metà dello scorso anno anche i prezzi del frumento tenero si sono ridimensionati su base tendenziale, mostrando una dinamica in linea con quella rilevata per le commodity agricole ed energetiche.
«Per fermare le speculazioni a livello internazionale e garantire la disponibilità del grano - ha commentato Coldiretti - occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Economia & Lavoro
Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.