Franciacorta, ecco come sarà nel 2027, tra vino e turismo

Come sarà la Franciacorta tra dieci anni? Quali saranno i suoi punti di forza e quali di debolezza e come il suo prodotto più pregiato, il vino, e quindi i viticoltori, riusciranno a vincere le sfide che li attendono nei prossimi anni.

Sono alcune delle domande cui ha cercato di dare un senso il progetto di ricerca commissionato allo studio del professor Domenico De Masi dal Consorzio Franciacorta e presentato in occasione dei festeggiamenti per i cinquant’anni dal riconoscimento della Doc al nettare di casa nostra. «Franciacorta 2027: indagine previsionale» il titolo di uno studio cui hanno partecipato 35 produttori vitivinicoli.

Lo studio è stato presentato nel corso di un convegno che si è svolto all’Albereta Relais & Chateaux di Erbusco cui hanno preso parte, tra gli altri Oscar Farinetti, Andrea Illy e il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni. Secondo la ricerca fra dieci anni il Franciacorta sarà riconosciuto in Italia leader assoluto del metodo classico, come all’estero è per lo Champagne, e il territorio sarà caratterizzato come regione di turismo enoico, enogastronomico e del relax, per un pubblico adulto e benestante.

Vino, paesaggio, ristorazione, accoglienza, ospitalità e cultura costituiranno le eccellenze di un territorio e l’economia poggerà su un assetto post industriale a maggiore prevalenza di servizi, turismo e produzione enologica.

«Per la Regione Lombardia– ha affermato il governatore Maroni – la Franciacorta rappresenta un’eccellenza da difendere. Sul territorio bresciano si avvierà la prima sperimentazione della nuova legge regionale contro il consumo del suolo».

In edicola con il GdB di oggi, l'approfondimento dei n ostri giornalisti e l'allegato con la sintesi della ricerca.,