Fotovoltaico, senza incentivi il boom è finito
Nel 2006 in provincia di Brescia risultavano installati 225 impianti fotovoltaici, saliti a 1.530 solo tre anni dopo e a 5.856 nel 2011. Ma il boom era solo agli inizi, perché l’incremento fu davvero esponenziale nel triennio seguente: e così nel 2013 il Bresciano poteva contare su 16.184 installazioni, cresciute l’anno dopo fino a quota 17.670.
Per molti anni, inoltre, Brescia è stata la provincia con il maggior numero di impianti per la produzione di energia dal sole e solo recentemente è stata superata da Treviso e Roma.
Ora il nostro territorio conserva il posto sul podio, ma l’incremento si è arrestato. Nell’ultimo anno nel Bresciano sono sorti solo quattro nuove installazioni fotovoltaiche e oggi siamo quindi a 17.674 per una potenza istallata di 385.000 kw. Per la verità, Brescia non rappresenta certo un’eccezione, nel senso che la fine degli incentivi ha interrotto il boom del fotovoltaico in tutto il nostro Paese. E infatti l’incremento degli impianti è stato minimo, negli ultimi dodici mesi, anche a livello nazionale: da 550.175 si è passati a un totale italiano di 550.542, per una potenza installata di 17.704 MW.
Le prime regioni italiane sono la Lombardia (76.829 installazioni), il Veneto (74.325) e l’Emilia Romagna (52.286), seguite da Piemonte e Puglia. La regione meridionale è però prima per potenza istallata con 2.495 MW, anche grazie al primato della provincia di Lecce (661.000 KW).
Nonostante questo stop del fotovoltaico, dopo una crescita forse disordinata e comunque «drogata» dagli aiuti di Stato, l’Italia delle rinnovabili prosegue la propria marcia. Secondo il rapporto «Comuni rinnovabili 2015» curato da Legambiente e realizzato in collaborazione con il Gse (Gestore servizi elettrici), ci sono circa 800.000 impianti per la produzione di energia pulita sparsi in tutta Italia.
In particolare, siamo anche il primo paese al mondo per contributo dell’energia solare rispetto ai consumi elettrici, con l’11% del totale. Sono complessivamente 35 i Comuni italiani «al 100% rinnovabili», ossia quei territori in cui la produzione di energia rinnovabile riesce a superare i fabbisogni elettrici e quelli termici. Mentre, per quanto riguarda la sola parte elettrica, sono 2.809 i Comuni autonomi. Nel 2014, sempre secondo il rapporto di Legambiente, le rinnovabili hanno contribuito a soddisfare il 16% dei consumi energetici finali (erano al 5,3% nel 2005). L’Italia ha così ridotto l’importazione di fonti fossili e si è contratto anche il costo dell’energia.
Ma ora i ritmi di crescita delle rinnovabili si sono quasi azzerati, non solo per il fotovoltaico. Nel comparto eolico, ad esempio, nel 2014 sono stati installati solo 170 MW contro una media di 770 degli anni precedenti.
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