Fotovoltaico: con il Superbonus l’affare entra anche in bolletta
Un patrimonio immobiliare vecchio ed energivoro. È questa una delle premesse che stanno alla base delle detrazioni del Superbonus 110%, provvedimento che ha come obiettivo un contributo decisivo alla ripartenza economica del nostro Paese. Le agevolazioni sul risparmio energetico (cappotto, finestre e fotovoltaico) sono tra i punti previsti di maggior interesse.
Facciamo un passo indietro. La normativa del superbonus distingue tra opere «trainanti» e «trainate». Sono trainanti la coibentazione termica dell'edificio e la sostituzione delle centrale termica con un'altra ad elevate caratteristiche di risparmio energetico. Per poter avere diritto alla detrazione basta che vi sia una sola delle due tipologie di opere. I lavori trainati sono quelli già agevolati con il vecchio ecobonus. Si tratta di operazioni come il cambio dei serramenti o l'installazione di pannelli solari; sono trainati l'installazione del fotovoltaico e delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche.
Per ottenere le agevolazioni naturalmente è necessario rispettare una serie di vincoli e sottoporre tutta la procedura a verifiche. Il primo vincolo è quello del guadagno di due classi energetiche, da dimostrare mediante attestazioni di prestazione energetica, a inizio e fine lavori. Fotovoltaico. Tra le spese che hanno diritto alla detrazione al 110% c’è l’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica; e sistemi di accumulo. Più nel dettaglio la norma prevede che, l’installazione dei pannelli può beneficiare del 110% se è effettuata: sulle parti comuni di un edificio in condominio, sulle singole unità immobiliari che fanno parte del condominio medesimo, su edifici unifamiliari e su unità immobiliari funzionalmente indipendenti e con accesso autonomo dall’esterno.
In generale per l’efficientamento energetico degli edifici ci sono due limiti di spesa. Per i lavori trainanti, dipende dalla tipologia dell’edificio: per la coibentazione termica si possono spendere al massimo 50 mila euro per le unità indipendenti, 40mila euro per ogni unità nei condomini fino a 8 appartamenti, 30milaper le unità oltre le prime otto. Per il cambio della centrale termica i limiti sono 30mila euro per unità singola, 20mila per condomini fino a 8 unità, 15mila per le unità oltre le prime otto. Per i lavori trainati ci si rifà ai limiti del vecchio ecobonus, per il fotovoltaico si arriva a 48mila euro e comunque nel limite di spesa di 2.400 euro per ogni kW di potenza nominale dell’impianto solare fotovoltaico, per singola unità immobiliare.
Per le colonnine di ricarica delle auto elettriche il limite è 3.000 euro per installazione. Un chiarimento dell’Agenzia delle Entrate ha evidenziato come dal tetto massimo per i pannelli solari possano essere scorporate le spese per i sistemi di accumulo. Sostanzialmente, dunque, possono essere spesi 48.000 euro per l’impianto vero e proprio e altri 48.000 per le batterie di energy storage, facendo salire l’importo complessivo a 96.000 euro. Un limite di spesa che, secondo gli esperti del settore, è abbastanza ampio, dunque non costituisce un reale ostacolo alla reale installazione di un impianto fotovoltaico residenziale, dati gli attuali costi del mercato.
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