Forbici: «Per i Florovivaisti il 2018 è l’anno della svolta»
Tre anni di lavoro e due risultati di rilievo, che promettono ossigeno all'economia reale del settore verde e tutele alle professioni di florovivaista e costruttore dei giardini.
Le due «belle novità» - come le ha definite Nada Forbici, presidente dell'associazione di categoria bresciana e di Assofloro Lombardia - sono state presentate, descritte, e discusse ieri all'Assemblea annuale del settore verde provinciale. Sono il nuovo «bonus verde», che sconta i lavori di realizzazione e riqualificazione dei giardini privati per la prima volta in Europa, e il riconoscimento della figura del «giardiniere professionale».
Il bonus. Valido per tutto il 2018, è uno sconto fiscale del 36% (fino a un massimo di 5mila euro) sulle spese sostenute per la sistemazione, il recupero e la realizzazione del verde privato finalizzato all'assorbimento delle polveri sottili, alla mitigazione dell'inquinamento acustico, e alle isole di calore. Cosa prevede. Rientrano nelle agevolazioni la sostituzione di siepi, le grandi potature e la forniture di piante, la realizzazione o la riqualificazione di prati, quella degli impianti di irrigazione, e i lavori di recupero del verde in giardini di interesse storico.
«Con l'arrivo della primavera siamo al momento della partenza del nostro lavoro - ha detto la Forbici, alla testa a Brescia di 180 aziende associate e in Lombardia di 600 -. Tra un paio di mesi potremo verificare i primi risultati di un lavoro politico e tecnico che abbiamo fatto direttamente a Roma, portando a Montecitorio le nostre istanze e le nostre idee, trasformate poi in legge da esperti e funzionari che abbiamo affiancato costantemente».
Una costruzione, quella del bonus verde, che ha visto il suo momento più incisivo proprio a Montecitorio (nella sala Regina) il 27 settembre scorso, in occasione di un convegno che ha fatto il punto sulla condizione del «verde» in Italia.
Giardiniere professionale. Da quest'anno, per la prima volta, il giardiniere è una figura riconosciuta dalla normativa. «Per questo - ha ricordato la presidente - abbiamo avuto il sostegno di Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Confartigianato. La tutela dei nostri professionisti? Sarà un'attestazione, rilasciata attraverso corsi accreditati, regionali, a cui potranno accedere solo gli addetti del verde, quindi non gli edili o le imprese di pulizie come si era pensato inizialmente. Il corso avrà una durata di 180 ore».
Oltre ai rappresentanti delle imprese del nostro territorio, al Centro pastorale Paolo VI di via Calini c'erano anche il presidente di Coldiretti Brescia e Lombardia, Ettore Prandini, quello di Confartigianato Eugenio Massetti, quella di Anaci Elena Rossetti, e il direttore di Confagricoltura Gabriele Trebeschi.
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