Fonderie Ariotti, da Adro a Padova per il rilancio dell'Anselmi
C'è una joint venture lombardo-veneta tra le Fonderie Ariotti di Adro e la Fonderia VDP di Schio (Vicenza) dietro al rilancio della Fonderia Anselmi di Camposampiero (Padova). Le quote di Anselmi casting srl, la controllata delle Fonderie Ariotti che ha acquisito l'azienda padovana dopo il fallimento dello scorso gennaio, saranno divise al 50% tra i due partner, che avranno anche due posti a testa in cda.
Il presidente della nuova società è Otello Pittarello, ex direttore delle Fonderie Anselmi: «Noi e VDP siamo due gruppi con forti affinità - ha detto Roberto Ariotti, ad dell'azienda bresciana, presentando il closing nella sede di Confindustria Padova - L'azione commerciale sarà rivolta a nuovi rapporti incentrati sull'Europa, sui mercati tedeschi e nordeuropei delle energie rinnovabili: sia noi che i nuovi soci siamo presenti nel comitato europeo di fornitori delle componenti per l'industria eolica e abbiamo l'ambizione di espandere la nostra presenza in questo mercato».
Tra acquisizione, rilancio e consolidamento, l'investimento sarà di 15-20 milioni. L'operazione salva 120 posti di lavoro: «Abbiamo preso tutti i dipendenti con i contratti di
solidarietà, speriamo per il tempo più breve possibile ma almeno per un paio d'anni - spiega Ariotti - Ci sono gli impianti ma c'è anche la competenza di chi lavora, è uno degli
asset principali di Anselmi. Il ruolo delle istituzioni è stato positivo e va riconosciuto».
Le attività riprenderanno entro fine giugno: «per portare l'azienda in pareggio ci vorranno 2-3 anni, per tornare ai fasti di 10-15 anni ne serviranno almeno 5-7», dice Ariotti. «Il primo anno sarà un anno di sofferenza, ma siamo ottimisti - aggiunge Franco Vicentini, amministratore di VDP -. Ora rilanciamo i settori tradizionali, in futuro vorremmo espanderci: noi abbiamo già il 50% di una fonderia emiliana attiva nel settore degli assali e del movimento terra, tra qualche anno dovremo trasferire la produzione e potremmo realizzare i nuovi impianti proprio a Camposampiero».
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