Fonderie, + 4% il fatturato. A Brescia un quinto della produzione
Anche nel 2015 l'Italia si è confermata al secondo posto, dietro la Germania, nella classifica europea dei produttori di getti, ferrosi e non, destinati principalmente ai settori industriali dell'automotive, della meccanica e dell'edilizia. Due milioni di tonnellate la produzione italiana per un fatturato complessivo di 7 miliardi di euro ed un impiego di oltre 29 mila addetti.
Numeri presentati nel corso dell'assemblea annuale di Assofond, la federazione nazionale delle fonderie, che si è tenuta in città. L'industria italiana di fonderia, è stato detto, ha chiuso il 2015 con un bilancio sostanzialmente in pareggio sotto il profilo delle tonnellate prodotte, ma con un maggior dinamismo del fatturato: +4,1% rispetto al 2014.
Le fonderie che lavorano per l'automotive, in particolare, hanno beneficiato di un mercato particolamente favorevole, che ha contenuto le perdite legate invece alla produzione di getti ferrosi. Una situazione che ha favorito soprattutto le fonderie bresciane, specializzate proprio nei getti destinati ai veicoli industriali, all'industria trattoristica e all'automotive.
Nella nostra provincia, che con 200 fonderie all'attivo è la più rappresentativa d'Italia e che da sola garantisce un quinto della produzione nazionale, nel 2015 sono state prodotte 430 mila tonnellate di getti. 6.300, in totale, gli occupati.
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