Flop del click day: Brescia ci crede poco, inserite solo 400 domande
Per il sistema Brescia è stato un vero e proprio flop. Alle associazioni di categoria provinciali il click day andato in scena lunedì per l’ingresso di lavoratori stranieri stagionali non è piaciuto o perché giudicato inutile o perché macchinoso e pieno di crepe, che ne compromettono l’efficacia. Fatto sta che le domande partite dalla nostra provincia sono state meno di 400, nessuna da parte del settore turistico-alberghiero.
«Per noi è del tutto inadeguato - spiega Alessandro Fantini, presidente di Federalberghi Brescia - anche perché non potendo valutare di persona i potenziali candidati difficilmente viene utilizzato, e nessuno del nostro direttivo lo ha fatto». Rimane però per albergatori e ristoratori la difficoltà di reperire manodopera disposta a lavorare la sera e nei fine settimana e, con la stagione alle porte, sui due laghi Garda e Iseo con molta probabilità si riproporranno per gli operatori turistici gli stessi problemi vissuti lo scorso anno.
Gli agricoltori
Non è molto diverso l'atteggiamento del mondo agricolo, alle prese tra aprile e ottobre, con la raccolta degli ortofrutticoli e la vendemmia. In una provincia ad alta vocazione agricola come quella bresciana si immaginava un alto numero di richieste.
«Come Coldiretti – afferma Antonio Zanetti, responsabile Lavoratori agricoli dell’associazione – abbiamo inserito una ventina di domande e le esigenze delle nostre aziende, non considerando la vendemmia, sono queste. Si tratta ora di capire quante saranno accolte». Più numerose le richieste di Confagricoltura, che per la nostra provincia ha inserito 353 domande. Anche per Marco Busi però, responsabile Ufficio paghe di Confagricoltura Brescia, resta l’incognita di quante sono arrivate in tempo. Delle 238mila domande inserite a livello nazionale, solo le prime 82mila saranno accolte.
I «problemi» del sistema
«Un sistema – spiega Busi – che è limitante per due ragioni: perché, vista la carenza di manodopera, la richiesta di avere personale stagionale è sempre maggiore e poi perché questo sistema non dà la possibilità alle aziende di avere la manodopera immediata».
A Roma è già cominciata la fase istruttoria con l’esame delle istanze da parte dello Sportello unico immigrazione. «Peccato - insiste Busi- che le risposte spesso arrivano quando la stagione dei raccolti è già finita». «Sono già state attivate le dovute pressioni a livello governativo – conclude Zanetti – per pubblicare quanto prima un nuovo decreto flussi».
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