Economia

Fine d’anno con speranza per le aziende bresciane

Annunciati nuovi investimenti nel Bresciano, soprattutto da parte di gruppi stranieri.
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Singolare coincidenza o segnale reale di inversione? E’ solo il caso che ha messo sotto l’albero di natale tre o quattro buone notizie di nuovi investimenti nel Bresciano, oppure ci si può leggere la speranza che si torna ad investire? Lo si vedrà nei mesi prossimi. Per ora registriamo la bella coincidenza di buone notizie. Ce n’era bisogno. Con una seconda singolare coincidenza: la presenza di gruppi stranieri interessati ad investire nel Bresciano. Le notizie le abbiamo date singolarmente nei giorni scorsi, darne un quadro di riferimento complessivo può essere ulteriore tonico. Partiamo dagli stranieri.

A Corzano, paesello della Bassa con ampia zona industriale, l'Ikea ha confermato un investimento per creare una nuova fabbrica. Si realizzeranno componenti prefabbricati in legno per case e camere d’albergo per i mercati del Nord Europa. Considerando le dimensioni della struttura immobiliare, è ragionevole pensare che a regime ci sarà posto per un centinaio di addetti.

Ben superiore per numero di addetti potenzialmente occupabili (440) è il progetto sul quale si sta spendendo il belga Jean-Pierre Detrait, amministratore delegato della Optimize. La società sta riavviando e riconvertendo l’attività industriale nella ex Brandt-Ocean di Verolanuova. I progetti dell’imprenditore sono piuttosto variegati e nelle ultime settimane si sono allargati anche alla Agfa di Manerbio, azienda che ha deciso di chiudere l’attività. Riciclaggio e recupero di elettrodomestici e pannelli solari, produzione di scooter elettrici, produzione di cogeneratori, elicotteri biposto le attività che la Optimize vorrebbe avviare nei due siti produttivi della Bassa. Sul tavolo, come già scritto, c’è però un problema che appare non trascurabile: per avviare le attività, monsieur Detrait chiede una sorta di comodato d’uso gratuito per i capannoni di Manerbio. Vedremo come andrà a finire l’intera vicenda.

La terza storia di investitori stranieri, ormai quasi già consolidata, è quella del gruppo tedesco Klesch che ha rilevato le attività della siderurgica Leali (stabilimenti di Odolo e Roè nel Bresciano e a Borgo Valsugana, in Trentino), 300 addetti complessivamente. Il 2013 si è chiuso positivamente e per il nuovo anno si ritiene che tutte le maestranze rientreranno al lavoro. Per Odolo, in particolare, il 2014 dovrebbe segnare una produzione di 300 mila tonnellate di tondo, praticamente saturando le potenzialità produttive del laminatoio.

E rientreranno tutti al lavoro da gennaio i 243 addetti della Cartiera di Toscolano. Il gruppo Burgo ha deciso di mantenere sul Garda un presidio industriale importante mentre a livello di gruppo taglierà a Mantova, Avezzano e Duino.

Da Rovato due buone notizie. La prima è che il gruppo veneto Pasta Zara, che dal 2011 ha rilevato l’ex pastificio Pagani, ha annunciato che dai mesi prossimi avvierà la produzione a ciclo continuo e quindi dovrà assumere una quindicina di nuovi addetti che si aggiungeranno ai 93 in organico. Sempre a Rovato sono poi partiti gli sbancamenti per l’ampliamento dello stabilimento Eural Gnutti mentre per il 9 gennaio, a Chiari, la Trafilerie Carlo Gnutti presenterà in assemblea pubblica il progetto per ampliare lo stabilimento della controllata Durpress di Chiari-Urago.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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