Economia

Finanziaria di Valle Camonica, bene il 2022: dopo l’idroelettrico ora guarda al fotovoltaico

Nel nuovo Cda entrano Pasini, Seccamani Mazzoli Mattei, Serioli e Rizzi Aumentate le «liberalità»
Giuseppe Pasini - New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
Giuseppe Pasini - New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
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Un gruppo resiliente perché fortemente diversificato. È questa la cifra che emerge dall’analisi del bilancio di esercizio 2022 di Finanziaria di Valle Camonica. In un anno molto complesso - segnato dalla coda del Covid, dallo scoppio del conflitto russo ucraino, ma soprattutto da una grande siccità, con inevitabili ricadute sulla produzione idroelettrica nazionale - la holding di partecipazioni ha chiuso un buon bilancio, con un utile netto consolidato di 1,6 milioni (la capogruppo ha un utile di 2,1 milioni).

La società - ricordiamo - è stata costituita nel 1983 su iniziativa di un gruppo di imprenditori e professionisti camuni, con investimenti in svariati settori: energia rinnovabile, immobiliare, finanza, industria, ma anche microcredito.

Nuovi amministratori

Mercoledì 21 giugno, a Breno, si è tenuta l’assemblea straordinaria ed ordinaria. All’ordine del giorno, accanto all’approvazione del bilancio, la nomina dei nuovi amministratori che passano da 9 a 12. Alla presidenza è stato confermato Battista Albertani, affiancato alla vicepresidenza dall’ing. Riccardo Parolini e dall’avvocato Pierpaolo Camadini.

Entrano in Consiglio nomi di primo piano dell’economia bresciana, su tutti quello di Giuseppe Pasini, presidente di Feralpi Group; il notaio Alessandro Serioli; il presidente della Tassara spa, Marco Mattei (prende il posto di Romain Zaleski); Gian Maria Seccamani Mazzoli; infine Alberto Rizzi che mantiene la carica di direttore generale della Finanziaria. Confermati i consiglieri Chiara Brichetti, Michele Bonetti, Ilenia Monchieri, Egidio Tempini e Maurizio Zannier.

L’assemblea ha altresì deliberato l’aumento delle liberalità: dallo 0,50% all’1% del capitale sociale. Il «potenziale» delle donazioni della Finanziaria passa quindi da 100mila euro agli attuali 200mila euro. Si tratta di risorse che in questi anni sono state devolute a iniziative culturali, artistiche, all’Istituto scolastico delle Dororotee di Cemmo, al canale storico rappresentato dalla Fondazione della Comunità Bresciana.

Il gruppo

La Finanziaria è un gruppo diversificato, il cui principale investimento è costituito dal controllo di Inbre - Iniziative Bresciane spa, società che progetta, realizza e gestisce impianti idroelettrici quotata a Piazza Affari (mercato Egm) di cui detiene una partecipazione del 52% del capitale sociale (iscritta a bilancio per 35,9 milioni, ma che sulla base del prezzo di mercato del dicembre 2022 ha un valore di circa 47,6 milioni); poi c’è Iniziative Bresciane Partecipazioni spa, società immobiliare, ma che detiene pacchetti di minoranza in centrali idroelettriche, il cui valore di iscrizione è pari a 7,5 milioni; di rilievo la partecipazione in Intesa Sanpaolo, 0,03% per un valore di circa 10 milioni; mentre nel microcredito c’è Credit Access.

«Le rinnovabili, con impianti idroelettrici, rappresentano lo storico asset di Finanziaria - conferma il direttore Alberto Rizzi - ma oggi guardiamo con molta attenzione anche a possibili investimenti nel settore del fotovoltaico».

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