Fiera di Cremona, l’innovazione segna il futuro dell’agricoltura
«È la fiera degli allevatori e per gli allevatori, per discutere e affrontare i temi centrali, dal management dell’allevamento, dalla gestione del benessere animale, agli aspetti economici, fino alla produzione di energie alternative e la circolarità della produzione». Così Roberto Biloni, presidente di CremonaFiere, ha presentato la 79esima edizione di Fiere Zootecniche Internazionali che si è chiusa ieri.
Oltre 200 espositori provenienti da 20 Paesi hanno rappresentato l’intera filiera lattiero casearia per un confronto sul settore dalla genetica ai mangimi ma anche energie rinnovabili e attrezzature senza dimenticare i servizi per l’allevamento.
Nonostante la problematica sanitaria determinata dalla Blue Tongue, Cremona, in quanto polo centrale del comparto, ha permesso agli allevatori di soddisfare i propri interessi anche su questo fronte e con gli animali presenti sul ring.
Grande novità ed attenzioni ha poi riscosso il concorso di conduzione next-generation, aperto a tutti i giovani europei. L’innovazione è stata, comunque, al centro della 79esima edizione delle Fiere Zootecniche internazionali con i lavori del convegno «Innovazione e competenza, il futuro dell’agricoltura e della zootecnica», organizzato da Hub della Conoscenza dove sono state illustrate tre realtà innovative che stanno ridefinendo il panorama agroalimentare con soluzioni tecnologicamente avanzate e sostenibili. Pioniera nell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale è stata presentata Orobix Life che facilita la stima delle rese e il monitoraggio della qualità nel tempo. Un esempio chiave è il loro sistema per il riconoscimento precoce delle zoppie nelle bovine da latte tramite analisi video, migliorando il benessere degli animali attraverso un approccio non intrusivo e basato sull’Ai.
Il cambiamento
La trasformazione digitale del settore agroalimentare è stata affidata a In4Agri. Per Aldo Musci: «È l’Alexa dell’agroalimentare; oggi esistono diversi oggetti con diverse app, l’importante è averli sotto un’unica piattaforma e poterli correlare tra di loro». E poi Legur che ha sviluppato Lyma, una piattaforma per la gestione del piazzale che affronta le criticità dei processi logistici inbound.
«È una startup bresciana, con un Cda composto da persone che hanno un forte amore per il loro territorio - ha spiegato Maria Pavesi di Legur - immaginate uno stabilimento produttivo che deve ricevere la merce in un tempo ristretto, ma si ritrova a gestire il trasporto in maniera destrutturata e complessa, noi abbiamo sviluppato un sistema molto semplice per strutturarlo, grazie ad una Mobile App».
La preoccupazione
Fra i lavori di Cremona 2024 non poteva mancare una riflessione sulla situazione della peste suina africana per il comparto della suinicoltura. Il pericolo numero uno per gli allevamenti di suini, come è noto, sono i cinghiali, come ha sottolineato l’Assessore Regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi.
«La peste corre, necessita di una cura quasi maniacale, la stessa cura che abbiamo riservato a noi stessi per il Covid va messa nei nostri allevamenti - ha dichiarato l’Assessore Beduschi -. Noi dobbiamo proteggere il nostro territorio zootecnico, che tra Cremona, Mantova e Brescia ha il suo tesoro, più di 4 milioni di animali non possono essere alla mercè di questa speculazione. Abbiamo cambiato il commissario, che oggi è a Bruxelles a difendere il nostro onore, e ha impartito una velocità molto più alta e concreta al contenimento dei cinghiali - ha proseguito l’assessore - abbiamo ottenuto, con l’azione congiunta del ministero dell’Agricoltura e quello della Sanità, anche l’ausilio dell’esercito che finalmente nei prossimi mesi vedremo sul campo anche in ottica di contenimento e soprattutto della protezione civile, che stiamo protocollando».
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