Ferrovie dello Stato, inizia l'era del bresciano Mazzoncini
Inizia l’era di Renato Mazzoncini alla guida di Ferrovie dello Stato.
L’ingegnere bresciano, a.d. di Busitalia, è stato designato amministratore delegato del Gruppo. Si tratta della seconda nomina di peso per un bresciano nel settore trasporti: un anno fa, Cinzia Farisè aveva preso la guida di Trenord.
L’indicazione è arrivata dall’assemblea che si è riunita in serata nominando il nuovo consiglio di amministrazione, che si riduce a 7 membri.
Il nuovo presidente è una donna, la prima nella storia delle Ferrovie: Gioia Ghezzi, il cui nome è spuntato quasi a sorpresa (le attese della vigilia erano per un altro nome, sempre femminile, Simonetta Giordani), ma in linea con la pratica attuata con le ultime nomine del Tesoro per le grandi partecipate pubbliche.
L’assemblea delle Ferrovie si è svolta ieri sera senza alcun preannuncio ufficiale da parte dell’azionista, il Ministero dell’economia.
Che i tempi sarebbero stati stretti, lo si era capito dalle indicazioni fornite ieri (l’azienda aveva detto che si sarebbe svolta al più presto e il ministro dell’Economia Padoan aveva promesso che avrebbe provveduto «rapidamente» alla nomina del management), dopo le dimissioni del cda con il conseguente azzeramento dei vertici, ma in molti si aspettavano una convocazione per lunedì.
L’esito della riunione, comunicato dal Ministero dell'economia con una nota stringata, ha rispettato le attese della vigilia.
È stato nominato il nuovo consiglio di amministrazione, che resterà in carica per il triennio 2015-2017 e che cambia nel numero di membri (che come era nell’aria sono stati ridotti da 9 a 7) ma non nei componenti: un segnale di continuità per non sprecare il lavoro svolto fino ad oggi.
A parte l’arrivo di Mazzoncini (e l’uscita di Vittorio Belingardi Clusoni), infatti, i consiglieri sono gli stessi del precedente cda: Gioia Ghezzi, indicata come presidente, Daniela Carosio, Giuliano Frosini, Simonetta Giordani, Federico Lovadina e Wanda Ternau.
Al nuovo cda, che si riunirà martedì, il Ministero dell’economia ha chiesto di nominare Mazzoncini come amministratore delegato «con ampie deleghe operative».
Queste nomine dovrebbero ora permettere di sbloccare, almeno secondo le intenzioni del Governo, lo stallo che ha caratterizzato fino ad oggi il lavoro sulla privatizzazione di Ferrovie dello Stato.
L’iter è stato ufficialmente avviato con il Dpcm varato in via preliminare lunedì dal consiglio dei ministri per la cessione di una partecipazione non superiore al 40% (anche in più fasi) delle Fs, con l’obiettivo di completare l'operazione nel corso del 2016. Resta ora da stabilire il perimetro degli asset oggetto della quotazione: è questa la sfida per il nuovo management, sciogliere il nodo su cui si sono divisi Messori ed Elia, costretti per questo a fare un passo indietro.
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