Fca, giù le vendite: «Iveco non si cede»
Il calo dei volumi produttivi dei modelli Maserati, Levante, Ghibli e Quattroporte, continua ad avere contraccolpi sugli stabilimenti torinesi di Fca. Alla Carrozzeria di Mirafiori e alla Maserati di Grugliasco - dove gli operai lavorano in media una settimana al mese - dal febbraio si lavorerà su un unico turno, dalle 8 alle 16, anziché su due.
Non saranno interessati gli addetti alla manutenzione e quelli di alcuni reparti come la lastratura, la metà della forza-lavoro. «Non era mai successo che le produzioni negli stabilimenti Fca fossero impostate su un unico turno, vuol dire che siamo ai minimi storici delle vendite. Alle Carrozzerie si passa da 140 Levante al giorno prodotti su due turni a 78», spiega il responsabile di Mirafiori, Ugo Bolognesi.
Ecotassa. «Siamo ormai in un pozzo senza fondo. L'ennesima brutta notizia per i lavoratori. Faranno pagare a loro l'ecotassa», aggiunge il segretario generale della Fiom torinese Edi Lazzi. «Abbiamo chiesto a Fca un incontro sul futuro produttivo e occupazionale degli stabilimenti italiani, a prescindere dall'ecotassa», spiega Michele De Palma, responsabile Auto della Fiom, al termine dell'incontro all'Unione Industriale di Torino per il rinnovo del contratto di Fca. «L'ecotassa è uno dei fattori negativi ma non solo. C'è un problema di volumi.
Vogliamo conoscere le strategie complessive dell'azienda», spiega. Per De Palma, «il governo dovrebbe sospendere l'ecotassa e investire i soldi nella transizione verso l'elettrico». «Si tratta di una misura - spiega Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic - volta ad attenuare l'impatto dei contratti di solidarietà accorpando i turni. È comunque una misura provvisoria. Ci dovrebbe essere il ritorno alla normalità non appena inizieranno le 1.050 uscite volontarie verso il pensionamento già previste e si sbloccherà l'assurda situazione provocata dall'ecotassa». «Il turno unico è la conseguenza del fatto che c'è poco lavoro. Abbiamo rinnovato i contratti di solidarietà proprio per gestire il 2019».
Il nodo Iveco. «Siamo preoccupati. La nuova organizzazione annunciata da Cnh Industrial non deve servire a mettere in vendita brand come Iveco». Ha detto Michele De Palma. «L'azienda ci ha rassicurato, ha detto che non c'è alcuna discussione in corso per alienazioni», ha aggiunto De Palma che ha chiesto a Cnh un incontro sulla nuova organizzazione.La crisi dell’autoIeri l’incontro con i sindacati per il contratto
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