Fazi, l’agricoltura bresciana modello per Capitale cultura 2023
Un successo straordinario. Promozione a pieni voti per la 93ª edizione della Fiera Agricola Zootecnica Italiana di Montichiari che ha chiuso i battenti superando i 35.000 visitatori e confermandosi punto di riferimento per il settore primario. Ora lo sguardo è già rivolto alla prossima edizione nell’ottobre 2022: «Abbiamo parlato del reddito economico delle aziende agroalimentari bresciane - ha sottolineato Valter Giacomelli presidente di Coldiretti Brescia - perché oggi la situazione è insostenibile con i prezzi delle materie prime in continuo aumento insieme ai costi dell'energia. Il settore soffre, le aziende producono in perdita con un inevitabile impoverimento dell'intero territorio. Dobbiamo rilanciare la centralità dell'agricoltura che produce cibo di qualità».
In questa edizione della Fazi sono stati 52 gli allevatori presenti, con più di 220 capi bovini che hanno sfilato nelle mostre nazionali delle razze Frisona e Jersey. Il migliore piazzamento bresciano è stato quello al sesto posto dell'azienda Cioli Farm di Remedello nella gara della razza Jersey. Ma è stata la connotazione internazionale di Fazi, nonché la partecipazione, oltre agli operatori nazionali ed esteri, di Ministri e sottosegretari, tecnici e ricercatori della selezione, che va rimarcata per comprendere il successo di quest'anno di Montichiari.La nostra provincia è tra le prime tre d'Italia con una produzione lorda vendibile che ogni anno sfiora il miliardo di euro di cui il 70% riconducibile alla zootecnia. E non a caso il Ministro Patuanelli ha annunciato in Fazi l'accordo sul prezzo del latte che verrà firmato a Roma questa mattina. Stiamo parlando di un prezzo che dovrà assicurare un reddito minimo agli allevatori. Basta considerare che il prezzo del latte spot oggi quota 48 centesimo al litro e chi conferisce oggi all'industria non arriva neppure ai 40 centesimi.
Eppure la presenza massiccia e costante nei tre giorni della Fazi 2021 da parte di operatori professionali ed imprenditori agricoli è stata completata dall'interesse dei giovani, ma anche da numerose famiglie: il che dimostra come la società civile faccia riferimento e guardi all'agricoltura con interesse, come un comparto strategico per la qualità della vita. La nostra città, che nel 2023 sarà capitale della cultura, potrà contare anche su Fazi, che a Montichiari ha ricordato che si può ripartire dalla terra.
In fin dei conti il modello economico e culturale dell'agricoltura bresciana evolve nel tempo e resiste. In questo senso ha resistito anche al Covid non fermandosi mai perché è stato chiesto agli agricoltori di continuare a stare nei campi e nelle stalle a produrre cibo sicuro, sostenibile e di qualità. Tra pochi giorni si celebrerà la tradizionale ricorrenza di San Martino e si tireranno le somme dell'annata agraria 2021 che dimostrerà, con i numeri, che Brescia ancora una volta è la prima in Italia nella produzione di latte, carne, con eccellenze che hanno solo bisogno di essere valorizzate.
La Fazi a Montichiari ha messo la prima pietra, ora si tratta di trasformare le parole in fatti partendo, appunto, da un nuovo prezzo del latte che garantisca reddito certo al lavoro degli allevatori.
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