Economia

Farmacogenomica: Riccardo Sabatini e le terapie su misura contro i tumori

Laureato in fisica alla Cattolica di Brescia, lo scienziato cremonese studia le interazioni tra i farmaci e il Dna
L'acido desossiribonucleico o Dna - © www.giornaledibrescia.it
L'acido desossiribonucleico o Dna - © www.giornaledibrescia.it
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È italiano lo scienziato che sta studiando un nuovo approccio per la cura del cancro, «dicendo» al nostro corpo come reagire. Cremonese di nascita e laurea in Fisica all’Università Cattolica di Brescia, master in meccanica quantistica a Trieste, dottorato alla Sissa - Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste, post dottorato in Epfl (Scuola politecnica federale di Losanna), Riccardo Sabatini è un talento della fisica che ha poi scelto la genomica, portando la capacità di lavorare con i numeri al servizio del «codice della vita», il DNA.

Considerato uno degli scienziati più influenti al mondo, oggi Sabatini è a Boston, alla guida di uno straordinario team di data scientist esperti di biologia e proteomica in Orionis Biosciences, startup che sta sviluppando nuovi tipi di immunoterapie ed ha appena ottenuto un nuovo round di finanziamento di 55 milioni di dollari per le sperimentazioni contro il cancro ed avviare gli studi clinici.

Attualmente sta lavorando su approcci rivoluzionari alla biologia programmabile e progettando farmaci per stimolare l'attività in vari tipi di cellule immunitarie, cercando così di superare uno degli impatti più devastanti dei tumori che vanno a sopprimere il sistema immunitario.

«Stiamo studiando un nuovo approccio alla cura del cancro. Stiamo lavorando per creare una nuova tipologia di farmaci in grado di riattivare il sistema immunitario e dirigerlo all'attacco del tumore» ha spiegato Sabatini durante la recente «Life Itself», la conferenza mondiale che riunisce le menti più brillanti del mondo nel campo della medicina.

Lo scienziato Riccardo Sabatini - © www.giornaledibrescia.it
Lo scienziato Riccardo Sabatini - © www.giornaledibrescia.it

Medicina personalizzata

Il lavoro di Sabatini rientra nella branca della farmacogenomica, parte della biologia che si occupa del ruolo ricoperto dalla genetica nella risposta personale, inter-individuale, ai farmaci, e in quella delle biotecnologie (applicate in campo medico per la progettazione e lo sviluppo di nuovi farmaci). Più in generale, siamo nell'ambito delle cosiddette Tech4Good applicate al campo della biologia. 

Le tecniche terapeutiche, fino ad oggi, si sono basate sull'approccio della «stessa dose per tutti», partendo dall'assunto che tutti gli esseri umani sono uguali e quindi, per curare le malattie, vengono somministrati i farmaci in maniera più o meno standard.

La farmacogenomica ribalta completamente l'approccio e tiene conto, invece, del fatto che la stessa malattia genera, in realtà, impatti differenti nelle persone. Ciascuno di noi, infatti, ha una risposta «personalizzata» ad un farmaco che dipende da molti fattori (l'età, lo stato di salute, la dieta, l'ambiente in cui si vive, lo stile di vita…) tra i quali anche il genoma e l'espressione di quel genoma. 

La promessa della farmacogenomica, studiando le interazioni tra i farmaci e il genoma, è che i farmaci potranno essere «su misura», personalizzati e adatti al genoma di ciascun singolo individuo. La disciplina si basa sull'analisi dell'intero genoma di una persona per identificare sia geni che possano essere utilizzati come «target» per nuove terapie, sia profili genetici individuali dai quali può dipendere la risposta ai farmaci.

In campo oncologico, la farmacogenomica mira oggi a trovare e sviluppare farmaci in grado di colpire in modo preciso solo le cellule tumorali, eliminando gli «effetti collaterali» della chemioterapia e di altre terapie oncologiche. Il problema, non di poco conto, è che anche i tumori hanno il loro DNA e riescono a mutare ed evolvere, divenendo resistenti ai farmaci.

Riprogrammare il sistema immunitario

La rivoluzionaria idea di Sabatini e del team di Orionis va ben oltre la medicina personalizzata, vogliono creare per la prima volta nella storia il primo farmaco-genoma per riprogrammare il sistema immunitario

«Il sistema immunitario è una delle armi più avanzate ed evolute che conosciamo», sono le parole dello scienziato Sabatini in una intervista a Forbes. «Il cancro hackera letteralmente il nostro sistema immunitario. Dobbiamo allora riuscire a rimuovere quei tasselli che vanno a sopprimere il sistema immunitario per stimolarlo e "riattivarlo" a livello molecolare».

Ciò che fanno in Orionis Biosciences è proprio questo, sfruttare le molecole (e le tecnologie computazionali di analisi avanzata dei dati) per riprogrammare il sistema immunitario, più specificatamente per «consegnare» in modo preciso dei codici di programmazione biologica. «We will never stop until it's done». Non ci fermeremo fino a che non ce l'avremo fatta, sono le ultime parole di Sabatini alla conferenza Life Itself.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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