Economia

Far festeggia 75 anni e mette in «rete» un polo logistico

Il sito sorgerà vicino alla sede di Provaglio: nel 2021 grande crescita sia in Italia sia all’estero
La direzione di Far - © www.giornaledibrescia.it
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Dalla pesca al calcio sino al ponte Morandi, le reti Far raccontano 75 anni di storia. Una storia fatta di lavoro, certo, ma anche di sicurezza, sostenibilità e persone.

Si celebra all’insegna di questi elementi il compleanno del retificio di Provaglio di Iseo (Far è acronimo per Fabbrica artigianale reti) fondato nel lontano 1946 da Battista Ribola per soddisfare le esigenze dei pescatori del lago: oggi fattura 6 milioni di euro (dati 2020: per il 2021 si stima di arrivare oltre i 7 milioni) ed esporta in più di 40 paesi, con oltre 500mila chilogrammi di filato che escono dai suoi cancelli ogni anno grazie al lavoro dei 37 dipendenti (di cui 7 soci) e dei 40 telai, orditoi e macchine da cucire ad alto contenuto tecnologico.

Dalle reti in cotone tessute a mano degli anni ‘40 Far è passata ai filati sintetici che, aumentando le performance di resistenza dei prodotti, la qualità e anche la loro durata, hanno aperto all’azienda nuove porte. O, meglio, nuovi portoni, a giudicare dalla crescita esponenziale che il retificio ha avuto. «Avevo 8 anni quando ho iniziato a lavorare le reti: quando tornavo a casa da scuola», racconta Giuseppina Ribola, secondogenita di Battista e socia fondatrice insieme alla sorella Franca e ai fratelli Mario e Luigi, per la quale le reti «uniscono tradizione e innovazione, produzione industriale e artigianale». «Il 2021 è stato per noi un anno di grande crescita sia in Italia che all’estero», le fa eco Mario Ribola, amministratore unico di Far, che evidenzia come a guidare la proprietà siano stati da sempre passione e competenza e annuncia: «Da qualche mese abbiamo avviato lo studio di fattibilità di una nuova area logistica per lo stoccaggio di materie prime e prodotti finiti, che dovrebbe sorgere di fianco all’attuale sede centrale».

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Negli anni Far ha saputo coniugare diverse dimensioni, da quella sportiva a quella incentrata sulla sicurezza sul lavoro, sempre all’insegna della qualità. Se, infatti, anche quest’anno Far è stata co-protagonista dei successi di molte discipline sportive (le reti per le porte da calcio a maglia esagonale, ad esempio, sono state scelte dallo stadio Olimpico di Roma per le partite degli Azzurri durante gli Europei di calcio della Uefa, mentre l’azienda ha iniziato a produrre anche quella da padel), la sicurezza ha continuato a costituire un elemento cardine, come testimoniato dalla realizzazione di reti su misura per bloccare la caduta di calcinacci durante i lavori di ricostruzione dello storico Ponte Morandi di Genova.

Senza dimenticare, non meno importante, l’attenzione alla sostenibilità e all’ambiente, che ha portato la srl franciacortina a investire sul riciclo e riuso dei materiali. E il futuro? «Abbiamo ottenuto un contributo dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che ci sta permettendo di guardare in là per provare a spingerci laddove non siamo ancora arrivati», tira corto Isabella Ribola, export manager di FAR che assicura: «Continueremo a fare, e a fare bene».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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