Falcor, nuova sede e crescita record: +117% in tre anni
Il gruppo Falcor inaugura una nuova sede a Borgosatollo e punta su customizzazione e polistirolo per crescere ancora. La data da appuntare sul calendario è quella di domani, quando alla presenza di autorità e clienti la società specializzata nella commercializzazione di soluzioni per la compattazione dei rifiuti vedrà il taglio del nastro del nuovo polo di via del Canneto: 1.400 mq di uffici, magazzini e laboratori per un investimento di 1 milione. La sede utilizzata sino a ieri, infatti, risulta oggi troppo sottodimensionata per una commerciale che dal 2017 è cresciuta in maniera esponenziale.
«Quando io e mio cognato Matteo Ranchetti abbiamo dato vita a questa startup fatturavamo circa 300 mila euro: oggi, a 5 anni di distanza e con la pandemia di mezzo, i nostri ricavi sfiorano i 5 milioni», racconta Alberto Mariani, uno dei due soci fondatori della srl facente parte della «galassia» della danese Bremidan A/S, primario gruppo europeo che produce presse per la compattazione e che ne possiede una quota minoritaria.
Cinque divisioni
Falcor, che opera attraverso cinque divisioni dedicate, affianca dunque le aziende fornendo loro soluzioni per la gestione degli scarti da lavorazione e imballaggio, siano essi carta, cartone, plastica, alluminio o altro. L'idea, nell'ottica di una economia sempre più circolare, è quella di ottimizzare il processo logistico e salvaguardare l'ambiente, con soluzioni anche sartoriali. Il fatto di lavorare su tutto il territorio nazionale in qualità di distributore esclusivo di società leader nella costruzione di macchine per la compattazione rifiuti (oltre alla danese Bramidan, la danese Runi e le tedesche Presto e AGU Direkt Cmbh) permette infatti all'ormai ex stratup di portare sul mercato un'ampia gamma di presse dalle elevate prestazioni, compatibili con la normativa 4.0 e interconnesse al sistema gestionale del cliente. Certo non una cosa da poco in decenni in cui la gestione dello scarto risulta «pesante» sui conti aziendali e strategica sotto il profilo ambientale. «Proprio l'attualità del tema ci ha portato a far nascere la startup - continua Mariani -: prima abbiamo iniziato utilizzando gli spazi della nostra azienda di famiglia, la Mariani Affreschi di via Chiusure, che sebbene si occupi di tutt’altro è stata un facilitatore per avviare il business senza troppi investimenti, ma concentrandoci sull'attività commerciale e sulle fiere».
Il nuovo marchio
Se al quadro si aggiungono poi impegno, qualità e tanta passione, si comprende la portata del risultato: non solo oggi il gruppo opera su tutto il territorio nazionale, ma nel 2020 ha anche lanciato il marchio proprio «Saclò», un innovativo sistema di raccolta rifiuti a sacco continuo, e recentemente ha costituito la Polirem, new entry del gruppo Falcor che si occupa esclusivamente del recupero, riciclo e valorizzazione del polistirolo. «Il polistirolo è una plastica espansa leggera e molto versatile, ma anche molto voluminosa da trasportare - chiarisce Mariani -: la plastica non è tutta figlia del demonio, gli imballi in polistirolo mantengono la filiera del fresco e si possono rigenerare infinite volte, per questo crediamo che puntare su questo comparto rendendolo più economicamente e ambientalmente interessante possa essere una scelta vincente».
Così come, aggiunge, quella di avere all'interno del gruppo un vero e proprio ufficio di progettazione per «adattare» le macchine commercializzate alle esigenze di ogni cliente. Non stupisce, allora, che proprio Falcor si sia piazzata al 30esimo posto (e al primo tra le bresciane) della classifica «Leader della crescita 2022»: stilata da Statista e pubblicata da IlSole24Ore, elenca le 450 aziende (su 8.000) che hanno avuto il maggior tasso di crescita nel triennio 2017/20, e Falcor ha messo a segno un +117,38%.
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