Export verso l'Iran, 37 milioni di Euro per Brescia
Le sanzioni imposte contro l’Iran dagli Stati Uniti e dall’Unione europea saranno rimosse solo nel gennaio 2016, quando Teheran dimostrerà di aver rispettato le condizioni contenute nell’accordo sul nucleare. Un’opportunità per le imprese che intendono inserirsi in quel mercato o rafforzare gli scambi già esistenti.
Alcune aziende bresciane infatti sono già là. Come emerge dai dati della Camera di commercio nel 2014 il valore dell’export dalla nostra provincia a quel Paese mediorntale è pari a 37,8 milioni (macchinari e apparecchiature, apparecchiature elettriche e metalli) a fronte dei 2,7 milioni di import (automotive, prodotti per il trattamento dei rifiuti e metalli). Ma l’Iran è una nazione che sta crescendo, in cui si respira fame di fare, con una popolazione molto giovane (il 60% è sotto i 30 anni) e questo influisce sulla società e sull’economia.
Nei primi sei mesi del 2015 si sono registrati già 20 milioni di export da Brescia all’antica Persia. E i settori che potrebbero offrire opportunità ai nostri imprenditori sono quelli dell’edilizia e dell’arredamento. Tra le nostre industrie che hanno rapporti commerciali con l’Iran ci sono la Lonati, la Rbm e la Sabaf. E per quest’ultima, ad esempio, l’Iran è sempre stato un mercato importante, che potrebbe anche tornare a crescere con l’eliminazione delle sanzioni e dei vincoli bancari.
La Camera di commercio il prossimo 12 novembre organizza un seminario proprio per poter illustrare le opportunità offerte dal quella nazionae, mentre l’azienda speciale della camera di commercio di Milano, Promos, sta predisponendo un percorso di penetrazione in quell’area con anche uno showroom temporaneo di sei mesi, in una delle principali strade di Teheran, dal prossimo dicembre, che ospiterà gli stand di aziende lombarde, tra cui due bresciane.
Ulteriori dettagli nell'edizione del Giornale di Brescia in edicola oggi e nell'edizione digitale scaricabile da qui.
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