Expo 2015, creatività e manodopera bresciane per 60 milioni
Spagna, Cile, Angola, Uruguay, Colombia. E ancora Messico e Irlanda, attraversando le immense risaie di Bangladesh, Cambogia, Sierra Leone e Myammar. Non solo Albero della Vita: la firma di Brescia la troviamo in molti degli itinerari di Expo 2015. Carpentieri, muratori, gruisti, falegnami, posatori dall’inconfondibile dialetto nostrano hanno fatto la spola mesi tra la nostra provincia e Milano. Un viaggio, per certi verso epico, fatto di sudore e fatica.
Tra i Paesi che hanno puntato su creatività e manodopera bresciana vi è appunto anche la Colombia, rappresentata a Milano da un enorme spazio composto da quattro moduli collegati tra loro da tre passerelle poste al piano primo. Il lavoro è stato svolto dalla Form Group di Pontevico e ha riguardato la progettazione esecutiva e la costruzione delle facciate del padiglione, che sono «dinamiche». A seconda del punto di osservazione, infatti, si vedono immagini di pappagalli e farfalle, meraviglie della biodiversità colombiana. Un effetto innovativo per il quale sono stati impiegati 2600 mq di telo in PVC stampato in quadricromia e 1072 doghe in alluminio stampato e pressopiegato, montato sopra i teli in pvc.
In generale, si stima che l’Esposizione abbia portato nelle casse delle imprese della nostra provincia commesse per circa 60 milioni di euro. Dati precisi sul «follow-up» di Expo sull’economia bresciana verranno diffusi da Ats Sistema Brescia solo nei prossimi mesi.
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