Economia

Euro digitale, la Commissione ora accelera e aspetta la svolta della Bce

Alla banca centrale spetta l’ultima decisione. Potrebbe diventare realtà tra il 2027 e il 2028
La sede della Bce a Francoforte - © www.giornaledibrescia.it
La sede della Bce a Francoforte - © www.giornaledibrescia.it
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Ipotizzato, abbozzato e ora verso un concreta adozione. L’euro digitale sembra destinato a diventare realtà, dopo l’annuncio fatto settimana soccorsa dalla Commissione con il nuovo Pacchetto moneta unica. Se da un lato l’esecutivo ha infatti avanzato una proposta legislativa sul corso legale del contante in euro e sulla sua salvaguardia, dall’altro proprio l’euro digitale è al centro di una bozza di intervento normativo pensato per istituire un quadro normativo di riferimento.

Ciò si è reso necessario anche a fronte delle valutazioni fatte dalla Banca centrale europea su una sua possibile introduzione a integrazione del contante, per adeguarsi alla crescente digitalizzazione dell'economia. Secondo la Bce infatti l’euro digitale «offrirebbe ai consumatori un’alternativa in più per i pagamenti a livello europeo, in aggiunta alle opzioni attualmente esistenti».

E proprio alla Bce spetterà l’ultima parola sull’effetiva adozione dello strumento, che potrebbe entrare in circolazione, trapela dalla Commissione, tra il 2027 e il 2028.

Online e offline

Come avviene oggi con il contante, l’euro digitale sarebbe disponibile insieme ai mezzi di pagamento privati esistenti a livello nazionale e internazionale, come carte o applicazioni, e sarebbe utilizzabile in tutte le aree dell’Ue.

Va sottolineato che tale sistema sarebbe disponibile per transazioni online ma anche offline, permettendo quindi operazioni da un dispositivo all'altro anche senza connessione Internet, come capita ad esempio in aree remote o nei parcheggi sotterranei. «Le operazioni online offrirebbero lo stesso livello di protezione dei dati dei mezzi di pagamento digitali esistenti - spiega in una nota la Commissione -, mentre quelli offline garantirebbero un elevato livello di riservatezza e protezione dei dati per gli utenti, in quanto consentirebbero loro di rivelare meno dati personali rispetto a quelli che vengono trasmessi oggi quando si paga con carta». Effettuando operazioni offline con l’euro digitale nessuno potrebbe infatti vedere cosa si stia acquistando.

Come funzionerebbe

Le banche e gli altri prestatori di servizi di pagamento in tutta l’Ue lo distribuirebbero a persone e imprese, promuovendo l’inclusione finanziaria per chi non dispone di un conto bancario attraverso sistemi di gestione aperti in un ufficio postale o in un ente pubblico, come un ente locale. «In questo quadro gli esercenti sarebbero tenuti ad accettare l’euro digitale, eccezion fatta per i piccolissimi negozi che potranno scegliere di non accettare pagamenti digitali - aggiunge l’esecutivo comunitario -. Potrebbe inoltre costituire una solida base per ulteriori ammodernamenti, consentendo alle banche, ad esempio, di fornire soluzioni innovative ai clienti».

L’ampia disponibilità e l’uso di una valuta digitale emessa dalla banca centrale rappresenterebbero elementi fondamentali «anche per la sovranità monetaria dell’Ue - continua la Commissione -, in particolare nel caso in cui altre banche centrali nel resto del mondo iniziassero a sviluppare valute digitali». «Rafforzerà ulteriormente il ruolo internazionale della nostra moneta unica - afferma invece Thierry Breton, commissario per il Mercato interno -, e costituirà per consumatori e imprese un'ulteriore soluzione di pagamento, digitale e universale».

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