Esportazioni in tenuta nel 2024, non si ferma l’emorragia tedesca
Un’emorragia che non sembra arrestarsi: nel 2022, l’anno record dell’export bresciano, la nostra provincia aveva esportato in Germania beni per 4,5 miliardi di euro; diventati 3,8 miliardi nel 2023; lo scorso anno il «buco nero» della crisi tedesca ha fagocitato commesse per altri 400 milioni, portando il valore dei prodotti esportati a 3,4 miliardi (-10,3%). Le difficoltà della prima economia dell’Eurozona (nostro primo partner commerciale con il 17,3% della quota di export) dispiegano gli effetti su buona parte del mercato europeo.
I numeri del 2024
L’economia bresciana nel 2024 si è comunque difesa bene: le esportazioni hanno mantenuto una sostanziale tenuta in termini di valore superando la cifra di 20,1 miliardi, -2,1% rispetto al 2023. La sorpresa è stata l’ultimo trimestre dell’anno che ha registrato una ripresa con l’export che ha toccato i 5,09 miliardi, in crescita sia rispetto al terzo trimestre 2024 (4,64 miliardi, +9,7%,) sia rispetto al quarto trimestre 2023 (4,96 miliardi, +2,5%).
I dati Istat elaborati dai Centro Studi di Confindustria Brescia e di Confapi Brescia non lasciano adito a dubbi: l’economia bresciana appare più colpita rispetto al dato regionale e nazionale. La Lombardia evidenzia infatti nell’ultimo trimestre un aumento delle esportazioni del 3,2% e un incremento cumulato dello 0,6%; l’Italia nel complesso segna nel trimestre una crescita dello 0,5% e nell’anno -0,4%.
Chi cala e chi cresce
Il calo delle esportazioni è particolarmente rilevante nell’Unione Europea (-4,0%), che rappresenta il 62,2% dell’export totale. Tra i principali partner europei, accanto alla Germania (-10,3%), si segnala la Francia, secondo partner commerciale, che registra anche nel 2024 una contrazione del 4,0% (dai 2,4 miliardi del 2022, ai 2,17 miliardi nel 2023, fino 2,07 miliardi del 2024).
Guardando ai mercati extra-europei, si evidenzia un andamento più favorevole per l’America settentrionale (+4,7% a 1,7 miliardi), trainato principalmente dagli Stati Uniti (+5,4% a 1,5 miliardi). La crescita del mercato statunitense si è rivelata per Brescia un ottimo contrappeso – anche se non sufficiente – alla significativa crisi dello storico alleato tedesco. Scenario che potrebbe però cambiare rapidamente se eventuali dazi fossero applicati da parte del nuovo esecutivo di Washington. Di rilievo la crescita del mercato asiatico (+9,1%, a 2,2 miliardi), con un incremento significativo di Cina (+18,5% 482 milioni) e India (+14% a 238 milioni).
I settori
Tra i beni venduti all’estero, si segnala il consistente calo dei prodotti della metallurgia (-8,2%) che pesano circa un quinto di tutto l’export bresciano. In contrazione le vendite di macchinari e apparecchiature (-3,8%) che vale più del 23% del flusso in uscita. In controtendenza, ma con pesi più modesti, i prodotti tessili ( +6,6% ) e chimici e farmaceutici (+6,1%).
Le importazioni
Crescono di circa 700 milioni le importazioni, a 12,2 miliardi, registrando un significativo incremento rispetto all’anno precedente (+6,5%). Tale evoluzione continua a limare il saldo commerciale bresciano, che passa da 9,1 miliardi nel 2023 a 7,9 miliardi nel 2024.
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