Emergenza olive sul Garda: «Si rischiano raccolti nulli»

«La scarsità di olive lascia intendere raccolti poveri e in diversi casi anche nulli». Il bollettino periodico sul monitoraggio della presenza della mosca olearia, inviato dall’ufficio Agricoltura della Comunità Montana Parco Alto Garda agli olivicoltori, non lascia spazio a molte speranze sull’esito della stagione olearia 2019: «Quasi ovunque nelle stazioni di monitoraggio sono segnalate punture fertili della mosca, anche più di una per oliva».

A completare un quadro a tinte fosche, oltre alla presenza dell’insetto, ci si mette anche la concomitanza di altri due fenomeni segnalati dai tecnici della Comunità: la scarsa allegagione, vale a dire lo sviluppo dei frutti dopo la fioritura, uno dei momenti più importanti per il futuro raccolto, e la «cascola», il fenomeno di caduta precoce e anomala delle olive.

Nel Basso Garda. Le cose non vanno meglio nel medio e basso Garda. «È presto per dire se sarà una stagione disastrosa o meno, ma di certo non sarà abbondante come quella dello scorso anno», dice l’agronomo Paolo Vezzola, direttore della Cooperativa Agricola San Felice, il maggior frantoio lombardo, dove si lavorano il 20% delle olive raccolte in regione, conferite da oltre 300 soci olivicoltori della riviera bresciana del lago, da Gargnano e Desenzano. Vezzola invita comunque alla prudenza: «Il nostro territorio è vasto e le cose possono variare da zona a zona. Ci sono piante con oliva e piante senza oliva. Il bilancio definitivo lo faremo più avanti». Netta l’analisi di Silvano Zanelli, presidente di Aipol (Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardi), che parla di «un calo tra il 50 e il 70% rispetto allo scorso anno, mentre nei luoghi dove ha colpito anche la grandine, come Puegnago e Polpenazze, le perdite potranno essere anche del 100%. Ma per tirare le somme aspettiamo l’apertura dei frantoi».