«Editrice La Scuola dia un'alternativa ai licenziamenti»
Investirà nell’editoria scolastica, da sempre il core business della società, e manterrà una rivista, ma rinuncerà a tutte le altre pubblicazioni, preparandosi a cedere anche due rami d’azienda (e 10 dipendenti) a Morcelliana e Studium, due società già molto vicine. L’Editrice La Scuola, dopo aver chiuso l’ultimo bilancio in passivo per 14 milioni di euro, si prepara ad attuare il nuovo piano industriale annunciando un forte ridimensionamento dei dipendenti, che passerebbero dai 58 attuali a 25, con 15 licenziamenti dunque, al netto delle 10 cessioni. Un’ipotesi che lavoratori e sindacati hanno tentato di scongiurare con due scioperi ed altrettanti tavoli di confronto con l’azienda.
«Abbiamo chiesto l'utilizzo immediato degli ammortizzatori sociali perché darebbero tempo a tutti i dipendenti di verificare le rispettive posizioni o di trovare soluzioni alternative» hanno detto i rappresentanti sindacali riuniti nella sede della Cisl in via altipiani d'Asiago.
Nessuna intenzione di ricorrere agli ammortizzatori sociali la risposta fornita dell’azienda, il cui principale azionista è l’ente morale Opera per l’Educazione Cristiana, ai sindacati. «Caduta nel vuoto, almeno per ora, anche la proposta avanzata dai dipendenti di ridurre del 50% l’orario di lavoro ricorrendo al contratto di solidarietà, come pure quella di sfruttare i benefici previsti da una legge sull'editoria per prepensionare parte dei dipendenti» hanno aggiunto i rappresentanti di Cgil e Cisl.
Già contattati sindaco e giunta, perché cerchino una mediazione con l’azienda, che ha sempre avuto un ruolo culturale, oltre che industriale, importante nella nostra città, i sindacati hanno annunciato le prossime mosse. «Chiederemo anche al Ministero un incontro per analizzare questa situazione e trovare soluzioni che scongiurino licenziamenti» .
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